Il gip di Perugia si è riservato oggi di decidere in merito alla richiesta di prosciogliere l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e l'ex funzionario dello stesso servizio segreto Pio Pompa dall'accusa di avere violato la privacy di magistrati, giornalisti, politici ed esponenti istituzionali nell'ambito della vicenda relativa al presunto archivio riservato trovato a Roma negli uffici di via Nazionale. A chiedere l'archiviazione del fascicolo è stata la procura del capoluogo umbro. Istanza alla quale si sono però opposte alcune delle persone offese dal reato. Il proscioglimento di Pollari e Pompa con la formula ''perché i fatti non sussistono'' è stato sollecitato invece dai loro difensori, gli avvocati Titta e Nicola Madia, Franco Coppi e Walter Biscotti. I difensori di Pollari e Pompa, in subordine rispetto al proscioglimento con formula piena, hanno chiesto il non doversi procedere nei loro confronti per l'esistenza del segreto di Stato. Hanno poi definito ''inammissibili'' le opposizioni delle persone offese. I due ex funzionari erano accusati di avere spiato i vari personaggi anche attraverso l'accesso abusivo nel sistema informatico dell'associazione dei magistrati Medel. ''Accuse palesemente inconsistenti'' ha detto l'avvocato Nicola Madia al termine dell'udienza di oggi. ''E' stato infatti documentalmente accertato - ha aggiunto - che si trattava di informazioni tutte tratte da quotidiani e da Internet, da siti liberamente accessibili da qualsiasi cittadino''. Per Pollari e Pompa, il pm Sergio Sottani ha chiesto il rinvio a giudizio ipotizzando, tra l'altro, il reato di peculato. In base alla ricostruzione accusatoria infatti risorse dell'organismo sarebbero state utilizzate per realizzare i dossier su magistrati, giornalisti e politici, quindi a fini considerati non istituzionali. Per questa parte dell'inchiesta l'udienza preliminare riprenderà il 7 giugno prossimo. Condividi