PERUGIA – “Sull’agricoltura ogm occorre prudenza”. Ad invocarla è l’assessore provinciale all’agricoltura Roberto Bertini che in Consiglio provinciale ha risposto ad una interrogazione del consigliere del Pd Luca Secondi con la quale si chiedeva di sapere se tale Amministrazione “intenda preservare una politica a difesa delle colture non geneticamente modificate, separando la questione della ricerca dalla coltivazione”. “L'Amministrazione Provinciale – ha risposto Bertini - ritiene che debbano essere separate le questioni della ricerca e le questioni della coltivazione. La ricerca continui per garantire scientificamente nel rispetto dei diritti di tutti di indagare sui punti non ancora risolti sulle conseguenze dell'utilizzo di questi prodotti sulla salute dei cittadini e nel rispetto dell'integrità del patrimonio di biodiversità del territorio”. Per l’assessore provinciale è prematuro introdurre la coltivazione di produzioni o.g.m. prima di avere i riscontri della ricerca. “Un'ulteriore riflessione – ha aggiunto Bertini - che insieme dovranno fare Istituzioni, Associazioni di categoria di alcuni settori produttivi quali l'agricoltura e dell'agroalimentare, il turismo, nel breve periodo deve riguardare se l'eventuale introduzione degli o.g.m., ed il modello produttivo con essi introdotto sia conveniente dal punto di vista economico e delle ricadute sul tessuto produttivo regionale. Fino ad oggi le scelte della Regione relative allo sviluppo rurale hanno legato agricoltura e territorio valorizzando le risorse locali, la diversità del territorio, puntando sulla multifunzionalita dell'azienda agricola, nel rispetto e salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio. All'opposto, l'introduzione degli o.g.m. presuppone una agricoltura tendente alla monocultura di tipo industriale, con forte impegno di mezzi tecnici, che mal si adatta alle caratteristiche del nostro territorio e delle nostre aziende agricole. Le produzioni, destinate al mercato globale, avrebbero costi di produzione da non renderle concorrenziali”. Condividi