LABORATORIO TEATRALE UNITRE 2009/10 - PERUGIA presenta
L’ANGELO DEL FUTURO
ovvero La Vecchia Signora
Paul Klee, Angelus novus, 1920
Regia di Roberto Biselli
15 e 16 MAGGIO 2010 ore 21, SALA CUTU, Corso Cavour, PERUGIA
INFO 075 5847731 – 331 6672992
Il testo teatrale “L’ANGELO DEL FUTURO ovvero La Vecchia Signora” è una tappa del percorso di riflessione che il Laboratorio Teatrale UNITRE di Perugia sta compiendo quest’anno sul tema del rapporto tra l’idea del progresso e quella del futuro che nella nostra età contemporanea sembrano non coincidere più.
Siamo partiti dall’osservazione di un quadro di Paul Klee intitolato “Angelus novus” e dalle parole di un grande filosofo, il tedesco Walter Benjamin, che vede raffigurato in quel quadro “l’angelo della storia” che contempla con gli occhi sbarrati le catastrofi del passato, non riuscendo a rielaborarle. L’angelo della storia non riesce a comprendere i tragici errori che le hanno rese possibili, perché è travolto da una bufera proveniente dal tempo e spinto verso un futuro a cui volge le spalle, un futuro ignoto quindi e incontrollato, lungo un percorso di macerie umane e ambientali. E a questa bufera Walter Benjamin dà il nome di progresso.
Noi partecipanti a questo laboratorio teatrale ci sentiamo un po’ così, come quest’angelo della storia, imprigionati in un mondo che soffre di mali inquietanti e di cui ci sentiamo corresponsabili, ma nello stesso tempo travolti verso un futuro che non riusciamo più a progettare, spinti come siamo a illuderci di un finto ottimismo, a consumare sempre di più, a indebitarci per coltivare il sogno del benessere, a chiudere gli occhi di fronte alla corruzione e al malaffare.
Abbiamo trovato vari testi che ci hanno aiutato a costruire una metafora teatrale interessante che descrivesse storicamente e umanamente questa situazione. Ci siamo così immedesimati nei cittadini dell’immaginaria (non sappiamo poi quanto!) città di Gullen che, immiseriti dalla crisi economica, sono pronti a vendere la loro dignità e la loro umanità per una promessa di ricchezza; abbiamo voluto denunciare la loro ipocrisia e la vanità delle loro scelte che non li portano certo alla felicità, ma a una totale disumanizzazione.
Noi non volevamo e non vogliamo diventare così. Noi non volevamo e non vogliamo che i nostri figli vivano in un mondo in cui il futuro esista solo come sviluppo del presente. Il futuro può esistere solo come totale cambiamento del presente nella piena consapevolezza degli errori e delle iniquità della nostra società. Abbiamo fiducia che questo sia possibile e quindi concludiamo con una frase di Jorge Luis Borges:
“Sia benedetto l’inferno che ci permette di concepire il paradiso”
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