FIRENZE - Della 'lista Anemone' non si fa un riferimento specifico, ma sono in molti nelle imprese di Anemone, il 14 ottobre del 2008, a preoccuparsi della perquisizione della Guardia di Finanza. Una perquisizione in cui i militari prendono, tra l'altro, un computer del fratello di Diego Anemone, Daniele, ''con dentro il mondo'' dice una segretaria intercettata sottolineando che ''hanno stampato gli elenchi di personale vecchio, lavori, 'ste cose qua''.
E' quanto emerge da una relazione del ros di Firenze del 27 ottobre 2008 - allegata agli atti dell'inchiesta fiorentina sul G8 poi finiti a Perugia - che parla del controllo della Gdf ''nei confronti delle imprese di Diego Anemone''. Dalle intercettazioni emerge il tentativo di Anemone di entrare in contatto con qualcuno che lo possa aiutare, attivandosi per un incontro nei pressi del Comando generale della Gdf e chiedendo a un amico ''di segnalare ad un soggetto con cui sono stati a cena la sera prima - scrivono i ros - che i ragazzi suoi stanno procedendo ad un controllo''.
E poi c'e il 'lavoro' del commercialista Gazzani, che ha un ''referente'' che gli da' buone notizie. ''Con tono preoccupato - scrivono i ros - Daniele Anemone informa il fratello Diego di aver appena saputo che i finanzieri hanno messo mano al suo computer, lasciando intendere che ha paura che vengano individuati dei dati riferiti a dei conti particolari''.
Anche la segretaria riferisce a Diego Anemone che ''hanno aperto il computer di Daniele, la cassaforte pure hanno aperto''. E quando Anemone chiede di sapere cosa ci fosse nel pc, ''Daniele - gli viene risposto - ha detto 'c'e' questo mondo e quell'altro'. Pero' ho visto che stampavano gli elenchi di personale vecchio, lavori, 'ste cose qua''.
Piu' tardi, scrivono i ros, Gazzani chiama Diego Anemone e ''gli fa pervenire il messaggio criptato che per risolvere il problema gli e' stato riferito dal suo referente che e' inutile interessare gli alti ufficiali ma e' sufficiente intervenire sugli operanti e se ne occupa lui''.
Il 15 ottobre, dopo un incontro con il ''referente'', Gazzani chiama Anemone: ''Io domani mattina vado alla Ferratella. Se tu mi fai uno squillo, io scendo giu' che ti devo dare un bel po' di buone notizie''. Anemone chiama anche Angelo Balducci: ''Tanto tu sei intelligente, ascolta - gli dice - Hai visto tu mi hai mandato da quel signore di Merulana tempo indietro? Ecco mi si e' verificata la stessa cosa a me. Apposta son ritornato. Eh, pero' e' una cazzata proprio''.
Merulana, si scoprira' piu' tardi, e' anche la strada dove ha comprato casa il generale della Gdf Francesco Pittorru, operazione ora nel mirino delle fiamme gialle.
Intsnto, per cercare di sbroiare quanto prima la matassa, questa mattina c'è stato, nel capoluogo toscano, un summit a porte chiuse dei pm di Perugia e Firenze che indagano sugli appalti per i Grandi Eventi. Alla riunione erano presenti i pm fiorentini Luca Turco e Giulio Monferini, e quelli umbri, Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. Massimo riserbo sull'esito della riunione, a cui era presente anche un rappresentante del Ros.
La maggiorparte degli atti dell'inchiesta e' stata trasferita a Perugia, mentre Firenze continua a indagare sull'appalto per la scuola marescialli del capoluogo toscano. La prima udienza del processo per il filone fiorentino - che vede indagati Angelo Balducci, Fabio De Santis, Guido Cerruti e Francesco Maria De Vito Piscicelli - si terra' il prossimo 15 giugno.
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