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Le questioni caldissime della giunta e della presidenza del Consiglio regionale si chiuderanno all’ultimo secondo disponibile. Dalla sede del Pd di piazza della Repubblica infatti oggi intorno alle 14 s’è levata una fumata che se non era nera era quantomeno grigia. Seduti intorno al tavolo c’erano i padroni di casa con Bottini e Locchi, la Fds (Vinti, Stufara, Carpinelli e Neri), i socialisti con Potenza e Buconi e l’Idv con Brutti e Dottorini. Il duplex Bottini-Locchi mette subito le cose in chiaro: la vicepresidenza spetta al Pd (vedi Eros Brega). Sul piatto però introducendo la riunione Bottini mette la vicepresidenza per la Fds e l’istituzione della commissione per la riforma della legge elettorale (sì, quella approvata a Natale) e quella sulle infiltrazioni mafiose. Apriti cielo. Il bombardamento parte dall’Idv, che con Brutti fa notare come “il Pd non può fare l’asso pigliatutto. Noi siamo il secondo partito della coalizione, la presidenza spetta a noi”. Anche Stufara suona la stessa musica ribadendo che tutti i partiti hanno la pari dignità e l’improcrastinabilità dell’ingresso in giunta del Prc. “Il Pd – è questo il succo del ragionamento di Stufara – con la sua volontà egemonica rischia di cancellare il pluralismo della coalizione”. E se l’Idv vuole un “riequilibrio” Stufara risponde che i dipietristi “hanno già la vicepresidenza della giunta”. Dal fronte socialista invece si fa notare come la “visibilità” necessaria vada riconosciuta agli eletti di Terni. Nel suo intervento invece Vinti sostiene che la questione giunta “va chiusa al più presto”. Un ok invece arriva sulla commissione per la riforma della legge elettorale. Sul piatto però Vinti vorrebbe anche una revisione dello statuto regionale alla luce del nascente federalismo. Una revisione che ad esempio inserisca il concetto di Italia Mediana. E dopo aver giudicato le proposte del Pd “fumose e inadeguate” Vinti chiede che la presidenza del Consiglio vada ad un ternano. Il problema è che il Pd ha in mente Brega e il Prc Stufara, entrambi ternani. Lunedì l’ultimo passaggio prima del battesimo del nuovo Consiglio regionale fissato per martedì mattina. Si chiude all’ultimo secondo. Condividi