PERUGIA - L'assoluta maggioranza delle Pmi umbre, l'89% ritiene che la crisi non sia finita, solo un 10% afferma di si', e l'1% non si pronuncia. Ed ancora per il 67% la crisi ha cambiato per sempre gli stili di consumo delle famiglie. E' quanto si evince da un'indagine su un campione di 300 imprese umbre del commercio, turismo e servizi realizzata dalla Confcommercio dell'Umbria in occasione del Forum tenutosi stamani a Perugia. Tra gli altri dati registrati, la consapevolezza del 27% degli intervistati di essere stati molto danneggiati dalla crisi (contro il 18% del 2008), il 24% danneggiato ma con ancora margini di profitto (era il 33% nel 2008), il 31% parla di un danno economico basso (33% nel 2008), un 18% non lamenta effetti particolari (16% del 2008). ''La crisi morde ancora - ha detto il presidente provinciale Giorgio Mencaroni nel suo intervento - abbiamo l'impressione che l'onda lunga, specie nei nostri settori, stia arrivando ora. Tra tante incertezze - ha sostenuto ancora - una cosa e' certa. Dalla crisi usciremo diversi da come siamo entrati. Tutti''. L'edizione 2010 del Forum Economia e Societa', appuntamento annuale per riflettere su questioni di attualita' per il mondo delle imprese, si e' occupato quest'anno della crisi economica, cercando di capire quali tracce lascera' il suo passaggio sulle imprese, sui consumi, sui rapporti di lavoro. L'obiettivo capire quanto e come saranno cambiate la societa' e l'economia al termine di questo periodo di pesanti incertezza. Dal titolo ''Oltre la crisi: modelli di sviluppo e di consumo alla prova del cambiamento'', l'appuntamento si e' avvalso del contributo di economisti, esperti dei consumi e del lavoro, rappresentanti delle istituzioni e dell'associazionismo, in primo luogo il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, la presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini. Condividi