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PERUGIA - Nella scuola elementare XX Giugno di Perugia, due volte alla settimana la ricreazione e' a base di frutta. Mele, fragole e altre primizie di stagione vengono distribuite in classe in modo che i bambini imparino ad apprezzarne il gusto, oltre a ricevere, attraverso attivita' didattiche correlate, informazioni sulle caratteristiche nutrizionali di cio' che mangiano. E i diretti interessati sembrano gradire. ''Non solo i nostri alunni hanno iniziato ad apprezzare la frutta - ha detto stamani in una conferenza convocata per fare il punto sul progetto, di respiro europeo, la dirigente scolastica del quinto circolo didattico, Graziella Novembri - ma sempre piu' spesso la chiedono anche a casa. Segno che la metodologia di apprendimento di tipo esperenziale serve ad acquisire competenze in modo stabile''. L'esperimento di distribuzione di frutta e verdura in aula (per ora limitato solo alla frutta, che arriva confezionata e pronta all'uso, sia intera sia tagliata) ha coinvolto tutte le regioni italiane, in collaborazione col ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In Umbria hanno aderito una settantina di scuole primarie, per un totale di circa 8mila alunni. Il progetto ''Frutta nelle scuole-Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta'', cominciato nel marzo scorso, si concludera' il 31 maggio, ma i presupposti per farlo ripartire il prossimo anno ci sono. Si sa gia', infatti, che contera' su 35 milioni di euro (al 52 per cento finanziati dall'Unione europea, al 48 per cento dall'Italia), piu' dei 26 stanziati per l'anno scolastico 2009-2010. E proprio l'auspicio a proseguire l'esperienza e' stato il messaggio della sesta tappa del ''tour'' di presentazione dell'iniziativa, stamani nella scuola XX Giugno. Il tour tocchera' tutte le otto regioni e le due Province autonome di Trento e Bolzano incluse nei due lotti dove la distribuzione di frutta e' curata dalla cooperativa Apofruit. Il ministero delle politiche agricole, ai fini del bando europeo, ha infatti diviso il Paese in cinque macro-aree, con 1.700 plessi scolastici coinvolti per oltre 325mila bambini. L'Umbria rientra nel lotto 3, insieme a Toscana, Lazio, Sardegna e Liguria. Mario Tamanti, vicepresidente della cooperativa Apofruit, che associa 4mila produttori italiani di agricoltura biologica e integrata, ha ricordato le caratteristiche del paniere offerto alle scuole attraverso 20 somministrazioni a ciascuna ogni tre mesi (circa un chilo di frutta a bambino), sottolineando che si tratta di prodotti di filiera corta e che il 50 per cento delle forniture e' da produzione biologica. Ma, accanto alla frutta di qualita', contrassegnata dal marchio Almaverde Bio, rivestono importanza anche le ''misure di accompagnamento'' che sostengono i fini di educazione alimentare alla base del progetto. Messe a punto da Alimos Soc. Coop., rappresentata stamani dal direttore Massimo Brusaporci, tali misure consistono in giochi, gadget, materiali didattici e performance teatrali, come ''Il processo alla verdura'' andato in scena oggi al cinema Zenith, atti a coinvolgere bambini, docenti e famiglie in un percorso ludico-pedagogico che veicola in modo semplice nozioni scientifiche su frutta e verdura e corretti stili alimentari. Per gli insegnanti, in particolare, e' stato ideato il kit didattico ''Merenda a colori'', mentre direttamente a disposizione dei bambini e' un sistema multimediale e multilingue in forma di totem, da cui possono avere informazioni sui loro frutti preferiti e sull'agricoltura integrata. Presenti alla conferenza di stamani anche Sabrina Boarelli, ispettrice dell'Ufficio scolastico regionale, Augusto Buldrini, dirigente del servizio sviluppo sostenibile delle produzioni agricole della Regione dell'Umbria, partner del progetto, e l'assessore alle politiche ambientali del Comune di Perugia, Lorena Pesaresi Condividi