PERUGIA - Hanno accusato il commercialista Stefano Gazzani di avere riciclato denaro per nascondere la sua provenienza illecita e quindi per cercare di sviare le indagini, i pm di Perugia che oggi al tribunale del riesame hanno ribadito la richiesta di arresto per il professionista e per Claudio Rinaldi. Secondo i magistrati - Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi - il denaro, dopo essere stato cambiato in assegni circolari, era destinato a diversi pubblici ufficiali. I pm non hanno pero' indicato in udienza i loro nomi. Secondo gli inquirenti le somme sarebbero state riferibili a Diego Anemone. Il difensore di Gazzani, l'avvocato Bruno Assumma, ha contestato le accuse rivolte al commercialista. In particolare ha escluso da un punto di vista tecnico la sussistenza del reato di riciclaggio. ''Gazzani - ha detto il legale - non ha commesso nessuno dei fatti che gli vengono contestati e per questo un eventuale accoglimento del ricorso della procura (che porterebbe all'arresto del commercialista - ndr) sarebbe per lui molto pesante''. Condividi