PERUGIA - Hanno chiesto di affermare che Claudio Rinaldi ''non ha commesso alcun reato'' i difensori dell'ex commissario per i mondiali di nuoto a Roma, gli avvocati Titta Madia e Walter Biscotti, nel loro intervento davanti al tribunale del riesame di Perugia per uno dei tronconi dell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi.
Secondo i legali, infatti, nelle carte dell'inchiesta della procura di Perugia ''non c' e' la prova di alcun illecito'' compiuto dal loro assisto. Per questo non si sono soffermati sulla questione della competenza territoriale. ''Abbiamo fiducia nella magistratura - ha detto l'avvocato Madia - e quindi per noi va bene qualsiasi procura''.
Riguardo all'accusa rivolta a Rinaldi per l'autorizzazione concessa per l'ampliamento del Salaria sport village, struttura che per gli inquirenti faceva riferimento a Diego Anemone, per i suoi difensori ''non fu un trattamento di favore''. ''Oltre che al Salaria sport village - ha spiegato l'avvocato Madia - le autorizzazioni per l'ampliamento vennero concesse a 18 circoli sportivi romani''.
E riguardo al denaro che - secondo l'accusa - venne versato a Rinaldi su un conto a San Marino a fronte di questa operazione, l'avvocato Madia ha sottolineato che ''e' stato documentalmente dimostrato dalla difesa come cio' non sia vero''.
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