di Francesca Brunati (Ansa) MILANO - Un assegno di 300 mila euro al mese e l'usufrutto a vita di villa Belevedere, la residenza immersa nel verde della Brianza, a Veronica Lario. Sono questi i termini dell'"accordo di massima" raggiunto tra Silvio Berlusconi e la moglie in vista della separazione, non più con addebito come inizialmente aveva chiesto lei, ma consensuale. L'intesa, che è stata raggiunta l'altro ieri in Tribunale a Milano, dove la coppia si è incontrata in un faccia a faccia durato cinque ore davanti al presidente della nona sezione civile, Gloria Servetti, dovrà comunque essere perfezionata. Dovranno essere messi a punto una serie di dettagli economici, come una quota ancora da determinare delle spese a carico del capo del governo per la villa lasciata alla ormai ex consorte e che andranno a rimpinguare la cifra mensile che il premier le verserà. Con l' "accordo di massima" il Cavaliere e la signora Lario non dovrebbero più presentarsi al palazzo di giustizia milanese o, come era capitato per la prima udienza di separazione lo scorso 31 gennaio in Prefettura, per firmare la separazione consensuale davanti al giudice. Da quanto si è saputo a sottoscrivere l'atto, saranno i loro legali che ovviamente avranno una procura speciale. Tutto ciò, però, avverrà dopo la stesura definitiva dell'accordo da parte degli avvocati Niccolò e Ippolita Ghedini per lui, e Cristina Morelli per lei, i quali sono già al lavoro per 'limarlo', ritoccarlo e far quadrare le cifre dell' appannaggio mensile che verrà versato da Berlusconi. Quando, poi, tutto sarà messo nero su bianco e indicati puntualmente, capitolo per capitolo, i termini dell'intesa, i due coniugi - perché comunque fino al divorzio per la legge sono ancora sposati - sottoscriveranno il documento, ciascuno davanti al proprio notaio. L'intesa raggiunta nella causa di separazione - con Veronica Lario che ha ottenuto la villa che per lei rappresenta ancora di più di ciò che nel linguaggio giuridico è definito il 'tetto coniugale' ma che ha 'ceduto' sulla cifra di 3 milioni e mezzo mensili chiesti inizialmente al marito - fa supporre che sia stato anche sciolto il nodo fondamentale. Quello che riguarda i suoi tre figli, Barbara, Eleonora e Luigi, ai quali il padre negli anni scorsi ha già girato il 7,5% ciascuno della Fininvest. Ma la madre vorrebbe che fosse loro assicurato un ruolo centrale nelle aziende di famiglia, e non secondario rispetto a Marina e Pier Silvio, nati dal primo matrimonio di Berlusconi. E non è escluso che oggi, al tradizionale pranzo del lunedì ad Arcore con i figli, il capo del governo abbia discusso anche di questo: del loro futuro professionale. Condividi