FIRENZE - Il pm perugino Giuliano Mignini e il poliziotto-scrittore Michele Giuttari il 22 gennaio scorso sono stati condannati dal tribunale di Firenze per abuso d'ufficio in merito all'inchiesta di Perugia collegata a quella sul Mostro di Firenze anche perche' asservirono ''le loro funzioni requirente e inquirente a fini ritorsivi''. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui il tribunale di Firenze ha condannato Mignini a un anno e quattro mesi, e Giuttari a un anno e sei mesi.
Giuttari e Mignini avrebbero avuto atteggiamenti vendicativi verso funzionari di polizia, giornalisti e magistrati colpevoli, a loro modo di vedere, di criticare le loro indagini sul Mostro di Firenze e quella, collaterale, sulla morte del medico Francesco Narducci. Fecero pertanto indagini illecite, da cui l'abuso d'ufficio, con intercettazioni e altri accertamenti personali, su funzionari di polizia come l'ex questore di Firenze Giuseppe De Donno, l'ex direttore relazioni esterne Roberto Sgalla; sui giornalisti Vincenzo Tessandori, Gennaro De Stefano e Roberto Fiasconaro.
''La critica al modo di procedere di Mignini - riporta un passo della sentenza - e', in definitiva, di avere costantemente dimostrato nei suoi atti una mancanza di adeguata ponderazione e di senso del limite. L'azione penale e' obbligatoria ma cio' non significa che il pm debba qualificare in termini di illecito qualsiasi minimo spunto che consenta una vaga lettura in chiave accusatoria''. Quanto a Giuttari, il tribunale di Firenze ha osservato che ''le pressanti intimazioni a Mignini travalicano ogni limite possibile nei rapporti fra ufficiale di pg e pm quasi che il primo possa dirigere l'attivita' del secondo''. Sugli attriti tra De Donno e Giuttari il tribunale evidenzia che ''la captazione di conversazioni e la loro conservazione per anni - riporta la sentenza - rivelano in Giuttari un ben preciso atteggiamento di fondo di tipo vendicativo''. De Donno, dice il tribunale, non cospirava contro Giuttari ma non condivideva il suo modo di dirigere la squadra mobile di Firenze.
Le pene sono state lievemente differenziate tra i due, spiega il tribunale di Firenze, perche' ''le condotte illecite sono state sempre originate da iniziative di Giuttari e a difesa di interessi in via primaria suoi propri, ancorche' condivisi e fatti propri da Mignini, cio' che richiede una maggiore severita' nei confronti del primo''. Mignini e' anche il pm dell'inchiesta sull'omicidio di Meredith Kercher, vicenda che e' completamente autonoma e slegata da questa. Giuttari e Mignini sono stati invece assolti, 'perche' il fatto non sussiste'', per gli accertamenti 'paralleli' svolti rispetto alla procura di Genova in relazione alla registrazione che Giuttari fece di una sua conversazione con il pm Paolo Canessa.
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