Le possibilità di una concreta azione di sostegno dei diritti umani, attraverso iniziative concordate, tra cui la creazione a Perugia di un centro internazionale di studi e documentazione capace di diventare una sorta di Università della pace e dei diritti umani, sono state discusse da una rappresentanza dell'Ufficio dell'alto commissario per i diritti umani dell'Onu ed una delegazione umbra, guidata dal sindaco di Perugia, Vladimiro Boccali, in un incontro che si è svolto presso la sede delle Nazioni Unite a New York. ''L'Umbria e la nostra città - ha ricordato Boccali, in questi giorni a New York, come ricorda un comunicato della Regione, dove ha partecipato alla settimana di promozione del turismo umbro e dei due grandi eventi culturali che la caratterizzano, Umbria Jazz e il Festival di Spoleto - sono da molto tempo in prima fila sui temi della pace e dei diritti umani''. Citando la prossima Marcia della Pace, che si terrà il 16 maggio prossimo lungo il tradizionale percorso Perugia-Assisi, ed il ruolo di capofila esercitato da Perugia nell'ambito del coordinamento degli enti locali per la pace, che unisce oltre 400 realtà territoriali in Italia sui temi dello sviluppo della pace e del rispetto dei diritti umani, Boccali ha detto che ''esiste lo spazio per un'azione degli enti locali con la collaborazione dell'Onu, in grado di coinvolgere la gente, soprattutto i giovani, in iniziative altamente sentite ed in processi di 'democrazia dal basso', che interessino soprattutto le persone e i popoli, al di la' delle azioni dei governi, favorendo la comprensione e la coesistenza delle diverse culture''. La rappresentanza dell'ufficio dell'alto commissario per i diritti umani dell'Onu si è espressa favorevolmente nei confronti della proposta, che va - è stato detto - nella direzione delle politiche perseguite, e il sindaco Boccali si è impegnato a redigere, in tempi brevi, progetti dettagliati, che saranno presentati allo stesso ufficio Onu. Fra le idee che sono state prospettate dai rappresentanti dell'Onu, c'è anche quella di un impegno del coordinamento degli enti locali per la pace sulla questione dei bambini-soldato nei teatri di guerra dei conflitti aperti nel mondo. Anche le grandi manifestazioni culturali umbre, come Umbria Jazz - ha suggerito Stefano Cimicchi, amministratore dell'Agenzia di promozione turistica dell'Umbria, presente all'incontro - potrebbero essere coinvolte nel programma, attraverso una raccolta di fondi collegata ai diversi spettacoli. Umbria Jazz si rese protagonista già nel 2006 di un'iniziativa umanitaria, tesa ad aiutare la popolazione di New Orleans colpita dall'alluvione. In quella occasione furono vendute decine di migliaia di felpe con il logo del festival, il cui ricavato fu devoluto per gli aiuti ai senzatetto della città americana. Condividi