NEW YORK - "Fino ad ora, grazie ad 'Umbria Jazz', e' stato il gospel a venire in Umbria. Stasera e' 'Umbria Jazz' che e' venuta nella patria e nel cuore del gospel: e' stata una esperienza straordinaria, una grande opportunita' per entrambi ed una gioia per ciascuno di noi". Ha commentato cosi' Gregory Hopkins, direttore del 'Gospel Choir' della 'Convent Avenue Baptist Church' di Harlem (New York), la serata che ha visto suonare insieme in chiesa il suo gruppo di coristi, l''Inspirational Ensemble' e il Quintetto di Enrico Rava (sostituito per indisposizione del leader da Dan Kinzelman), che in questi giorni sta dando vita, a New York (e dal 10 maggio a Chicago), a un tour promozionale di 'Umbria Jazz', nel quadro di una settimana di promozione dell'immagine dell'Umbria negli Usa, organizzata dall'Agenzia regionale per la promozione turistica. "Un'esperienza sicuramente da ripetere - ha detto Hopkins - sia qui in America che da voi a 'Umbria Jazz': le potenzialita' artistiche dell'evento sono notevoli, per non parlare del valore in termini di scambio culturale, umano e religioso". Nella 'Baptist Church' al 420 West 145esima Strada, affollata di gente in ogni ordine di posti e nell'ambito di una funzione religiosa officiata dal reverendo Jesse Williams e dal diacono Calvin Martin, si e' dapprima esibito il coro gospel dell'Inspirational Ensemble, accompagnato al pianoforte dallo stesso Hopkins, Darrin Hicks al basso e Cortney Bennet alla batteria. E' stata quindi la volta del quintetto di Rava, con Dan Kinzelman al sax, Gianluca Petrella al trombone, Giovanni Guidi al piano, Pietro Leveratto al basso e Fabrizio Sferra alla batteria, che ha eseguito brani del proprio repertorio. Alla fine, nella terza parte dello 'Special Concert in Harlem', le due formazioni si sono unite per la comune esecuzione di brani classici, da 'Happy Days' a 'Summertime'. "Per noi e' un grande onore essere qui - ha detto il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali - venire ospitati in questa chiesa e' una grande emozione, un ricordo incancellabile che porteremo nella nostra regione". Anche Carlo Pagnotta, direttore artistico del Festival, da' un buon giudizio sulla serata e sulla contaminazion dei generi: "Sono esperienze da ripetere anche in Umbria" ha sostenuto. Condividi