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Dopo il coinvolgimento nell'inchiesta fiorentina sugli appalti per le cosiddette ''Grandi Opere'', nuovi guai giudiziari per Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, indagato anche dalla procura di Roma nel quadro degli accertamenti su un presunto comitato d'affari che si sarebbe occupato, attraverso un meccanismo di appoggi e di promesse finalizzati a favorire alcuni imprenditori, di appalti pubblici, e tra questi i progetti sull'eolico in Sardegna. Corruzione il reato ipotizzato nei suoi confronti. ROMA - Dopo il coinvolgimento nell'inchiesta fiorentina sugli appalti per le cosiddette ''Grandi Opere'', nuovi guai giudiziari per Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, indagato anche dalla procura di Roma nel quadro degli accertamenti su un presunto comitato d'affari che si sarebbe occupato, attraverso un meccanismo di appoggi e di promesse finalizzati a favorire alcuni imprenditori, di appalti pubblici, e tra questi i progetti sull'eolico in Sardegna. Corruzione il reato ipotizzato nei confronti del parlamentare dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dagli aggiunti Rodolfo Sabelli ed Ilaria Calo'. Immediata l'autodifesa di Verdini che ha ribadito la sua ''totale estraneita' ad ogni ipotesi di comportamenti penalmente o anche moralmente rilevanti e continua ad essere disponibile a favorire nelle sedi opportune il pronto accertamento della verita' da parte della giustizia''. E piu' tardi, parlando con i cronisti a Montecitorio, non usa mezzi termini nel denunciare quella che ritiene una ''continua e sistematica'' violazione del segreto istruttorio, definendo il sistema della ''giustizia mediatica'' un modo per colpire con lo ''sputtanamento'' chiunque abbia la sfortuna di finire nelle maglie della giustizia. Al riguardo vale la pena di rilevare che aveva cominciato così anche l'ex ministro Scajola. Ieri, su disposizione degli inquirenti di piazzale Clodio, e' stato perquisito, a Firenze, il Credito Cooperativo Fiorentino, istituto bancario presieduto da Verdini. Gli investigatori, in particolare, erano alla ricerca del passaggio di un consistente numero di assegni dei quali si intendono accertare la provenienza e la destinazione. ''E' stata consegnata la documentazione richiesta e sono stati forniti chiarimenti sulla regolarita' dell'operazione'', spiega il Credito cooperativo Fiorentino, parlando di ''semplice acquisizione di specifici documenti contabili relativi ad operazioni perfettamente legittime e trasparenti'', richiesta dall'autorita' giudiziaria romana. Analoga ispezione e' stata compiuta anche nella sede fiorentina de ''Il Giornale della Toscana''. In procura c'e' un grande riserbo sulla tipologia delle indagini in corso, ma oggi e' stato sottolineato che gli accertamenti avviati nella capitale non possono essere considerati paralleli a quelli sugli appalti per il G8 tuttora al vaglio delle procure di Firenze e di Perugia. Nel registro degli indagati, oltre a Verdini, sono iscritti, tutti per concorso in corruzione, altri cinque nominativi: l'uomo d'affari Flavio Carboni, il costruttore Arcangelo Martino, il consigliere provinciale di Iglesias Pinello Cossu, il direttore generale dell'Arpa della Sardegna Ignazio Farris, e un magistrato tributario, Pasquale Lombardi. Le indagini riguardante diversi episodi corruttivi ai danni della pubblica amministrazione, avvenuti non solo per appalti in Sardegna, ma anche in altre zone d'Italia, sono stati avviati nel 2008 nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma. Il salto di qualita' nell'inchiesta c'e' stato grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche compiute dai carabinieri capitolini e nelle quali compaiono nomi eccellenti; in particolare, in alcune conversazioni tra Carboni ed il magistrato Lombardi. Condividi