PERUGIA. - "L'allarme lanciato nei giorni scorsi dalle lavoratrici e dai lavoratori Merloni in merito alla beffa di cui la stragrande maggioranza di essi sembra essere rimasta vittima non puo' cadere nel silenzio ma necessita di attenzione e di proposte che intervengano a risolvere la vicenda". Ad affermarlo l'assessore al Lavoro della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia. "Ci riferiamo - precisa l'assessore - ovviamente alla situazione paradossale in cui si sono venuti a trovare centinaia di operai dopo che, in fase di preparazione della denuncia di redditi per l'anno 2009, si sono visti recapitare dall'Agenzia delle Entrate una richiesta di conguaglio dell'Irpef da far tremare i polsi a chi percepisce si' e no una mensilita' da cassa integrazione di 750 euro: una media di oltre mille euro ciascuno, a secondo dei casi. Pare che le richieste dell'Agenzia delle Entrate siano assolutamente legittime ma esse si fondano su errori originari compiuti dall'azienda in gestione commissariale in fase di stesura dei Cud. In qualita' di assessore provinciale al Lavoro non voglio sottrarmi alla responsabilita' di giungere ad un immediato chiarimento dell'intera vicenda e, soprattutto, a prestare il mio contributo affinche' la stessa possa trovare una soluzione equa per le lavoratrici e i lavoratori, comunque tale da non costituire un'ulteriore beffa a loro carico dovuta ad errori e disattenzioni gravi che non sono certo dovuti ad una loro responsabilita'". "Chiedo, pertanto - spiega Granocchia -, che venga da subito istituito e convocato un tavolo istituzionale tra Regione, Provincia di Perugia, Agenzia delle Entrate, organizzazioni sindacali e direzione d'azienda, affinche' tutto possa essere chiarito e si possa giungere in fretta ad una soluzione che non danneggi ulteriormente la gia' precaria ed insostenibile condizione delle lavoratrici e dei lavoratori Merloni da oltre un anno e mezzo in regime prolungato di cassa integrazione". L'assessore aggiunge "in questa occasione non voglio neanche sottrarmi dall'esprimere allarme e preoccupazione per le sorti dello stabilimento umbro della Merloni di Colle di Nocera Umbra messe a rischio dalla volonta' espressa dall'azienda commissariata di procedere all'unificazione dei reparti di ricambio presso un unico stabilimento, quello di Maragone nelle Marche: una decisione che se dovesse trovare conferma nei fatti costituirebbe l'anticamera dello smantellamento dello stabilimento umbro con grave danno all'economia dell'intero nostro territorio e con il sacrificio inaccettabile di oltre mille posti di lavoro". Condividi