La presidente Marini ha varato la nuova giunta regionale con sette assessori (cinque del Pd, uno dell'Idv e uno socialista), secondo i tempi annunciati (entro il 25 aprile) perché l'indicazione avanzata da Rifondazione comunista del suo segretario Stefano Vinti non aveva il consenso esplicito non solo dei 3 consiglieri della Federazione della Sinistra ma neppure dei due “rifondatori” eletti (Goracci e Stufara). A parte il fatto che sfidiamo chiunque a dimostrare che quando si vara una giunta o un governo lo si possa fare all'unanimità dei consensi, tra i sorrisi e le grida di felicità degli esclusi. A parte il fatto che, oggettivamente, il percorso per l'indicazione di Vinti è stato tortuoso e tormentato sia nella FdS che nel gruppo dirigente di Rifondazione. A parte il fatto che tra le pieghe di certe contraddizioni qualcuno ci è voluto entrare “a gamba tesa” accentuando le difficoltà invece che contribuire a smussare gli angoli e a superarle. A parte il fatto che a diversi soggetti politici è conveniente che sia la FdS che Rifondazione abbiano difficoltà a ricoprire un confronto interno aspro e riportarlo a sintesi, tentando così di indebolire l'ala sinistra della coalizione che invece esce dal confronto elettorale con un buon 7 per cento dei consensi. A parte tutti questi fatti (ma se ne potrebbero aggiungere anche altri, abbastanza pesanti) occorre però ricordare, a scanso di equivoci, che per accordo nazionale nella Federazione della sinistra umbra, l'indicazione nel listino spettava al Pdci, mentre quella dell'assessore era di competenza di Rifondazione. Stante la situazione, trovata l'unità di Rifondazione attorno all'indicazione di Vinti per l'entrata in giunta regionale, fatti salvi gli inevitabili distinguo in particolare di Goracci, viene a cadere la ragione ufficiale con la quale la presidente Marini ha varato la giunta a sette assessori invece che a otto. A questo punto nulla osta affinché Rifondazione abbia legittimamente un proprio rappresentante nel governo regionale. Sembrerebbe nell'interesse delle istituzioni, della coalizione vincente, che la giunta regionale sia effettivamente messa nelle condizioni di operare a pieno regime con l'entrata di Vinti. Il perdurare dell'esclusione di Rifondazione dalla giunta è un fattore destabilizzante ed una caduta d'immagine per una coalizione che ha vinto il confronto elettorale con ben il 57 per cento dei consensi. Condividi