18.45 - Inizia allo stadio Curi la conferenza stampa con Nicola Ermini e Dino De Megni
18.50 - Ermini: l’incontro di oggi mi fa particolarmente piacere. Nel calcio si chiacchiera molto e la concretezza arriva sempre con difficoltà. Come possiamo fare per dare una mano al Perugia. Io ho un’offerta di acquisto pari a 5 milioni di euro scritta e firmata con validità 30 giorni. Il gruppo che rappresento non ha nessun problema ad aumentarla, solo che vogliono la certificazione dei bilanci della società.
18.55 - Ermini: Io non posso comprare senza sapere quanti sono i debiti, ho bisogno di una certificazione precisa. Voi sapete meglio di me che i bilanci delle società di calcio non sempre rispecchiano il loro reale andamento. Perciò se io faccio un’offerta di 5 milioni e poi invece ne servono 9 le cose non funzionano. Abbiamo 30 giorni di tempo, certifichiamo tutto e vediamo. Io devo capire economicamente e finanziariamente qual è la situazione. Io ho avuto solo oggi questa lettera. L'unica cosa che vi posso dire è che non sono italiani. Gheddafi? Dico solo che non sono italiani.
19.00 - Ermini: Lo scopo di questo gruppo è avere visibilità nella regione anche a livello calcistico. Troppi 8-9 milioni? Noi italiani ragioniamo così, poi ci possono essere delle persone con talmente tante disponibilità...Io voglio, ripeto, che i debiti del Perugia calcio siano certificati. Sarei un folle se non procedessi a queste verifiche. Io voglio sapere quanto dobbiamo spendere. Qualche richiamo a questi “extracomunitari” sui giornali c’è stato. Levatevi dalla testa che sia un fogliettino per andare a chiedere un rinvio.
19.11 Ermini: Domani il tribunale deciderà nel modo migliore, io avevo solo il dovere di venire qui e comunicare. C’è un interesse per riprendere questa squadra di calcio. Domani deciderà un tribunale sovrano. Ci possono essere tutte le offerte del mondo ma se il giudice reputa che il Perugia deve fallire fallisce. Il fallimento può comportare che il titolo lo assegni il sindaco, oppure si può proporre un concordato fallimentare. Io domani non è che prendo e vado e in tribunale dico ‘ecco il fogliettino’. Forse non avete capito le logiche. Io il fallimento lo vorrei evitare.
19.16 - Ermini: Se voi pensate che covarelli abbia trovato un coglione di nome Nicola Ermini che gli abbia detto ‘guarda fammi sta cosa domani, fammi avere un foglietto con due righe’, voi dovete credermi che questa cosa non esiste. Vi dico sinceramente che il signor Covarelli non c’entra assolutamente niente. La cordata non ha voluto fra i coglioni il signor Covarelli: se c’è lui non si fa niente.
19.24 - Avvocato Fantasuti: Domani si verificherà lo stato dell’arte, si vedrà se rispetto a quelle istanze ci saranno delle desistenze. Se l’offerta copre tutto si può procedere ‘in bonis’, senza ricorrere al fallimento. Ermini l’ha spiegato bene. Il trapasso da un soggetto all’altro, dopo il fallimento, è abbastanza lungo. La curatela dovrà cedere l’azienda e ci vorrà qualcuno che la valuti. Tutte le procedure non sono così semplici. La soluzione ‘in bonis’ è quella che io auspico. Si farà una valutazione al massimo in 30 giorni: questo significa che dobbiamo correre. In questo contesto la cessione delle quote è un attimo.
19.31 Ermini: Non si fanno salvataggi ad personam ma si vuole prendere il Perugia Calcio. Mi sembra che quello che i tifosi auspicano è ripartire dal fallimento. Vedo dall’aggressività nei miei confronti che forse voi preferite il fallimento.
FINISCE LA CONFERENZA STAMPA
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