stufara 2_1.jpg
Così come si sono messe le cose, effettivamente, è difficile da pensare che gli eletti di Terni della coalizione vincente escano dalla girandola degli assetti tra giunta e presidenza del consiglio regionale a mani vuote. La situazione si è complicata grazie alla strenua e determinata azione del Pd e delle sue scelte per la composizione della giunta. Infatti, avendo accaparrato ben 5 assessori su otto il Pd è riuscito nella non facile impresa di coprire le due principali aree politiche del partito (bersaniani e AreaDem), i diversi territori (Castello, Perugia, Terni, Spoleto, Trasimeno) ma non è stata in grado di bilanciare le due circoscrizioni elettorali di Perugia e Terni. Dov’è il problema? Il problema sta bel fatto che si sono voluti scegliere due consiglieri (Rossi e Bracco) nominati nel “listino” regionale (fra l’altro eletti con i voti di tutti e non solo del Pd, compiendo quindi un bel “furto” a danno degli alleati). Che poi con il gioco ad incastro delle componenti interne (ben ripagata quella di Bocci con Tomassoni al Bilancio e Bracco a Turismo e Cultura) ha sottodimensionato la circoscrizione di Terni. Che fare allora? Intanto per propria autonoma scelta l’Idv ha nominato una perugina e i socialisti lo stesso con Rometti. Scelte autonome e legittime che però non hanno sanato l’errore iniziale del Pd. Un grave errore che il Pd ha tentato e sta tuttora tentando di scaricare sugli alleati e in particolare su Rifondazione. Dopo aver messo e poi tolto Brega dalla giunta, ora per il famoso riequilibrio secondo il duo sarebbe il predestinato per la presidenza del Consiglio. Non male come trovata. Peccato che anche Rifondazione ha avanzato la richiesta della presidenza. Il Prc dispone di due consiglieri che potrebbero benissimo ricoprire tale incarico (Stufara e Goracci). Se la Marini impone il vincolo territoriale ovviamente il candidato di Rifondazione sarebbe Stufara. E perché Stufara potrebbe essere avvantaggiato su Brega? Intanto per una considerazione di tipo istituzionale: le istituzioni non sono del Pd. Il partito di maggioranza, oltre ad esprimere la presidente schiera ben 5 assessori su 8 tra cui Bilancio, Sanità e Agricoltura, dando più l’idea che la Regione sia più occupata che gestita e governata. E se il Pd pretende anche la presidenza del Consiglio ci troveremmo di fronte sostanzialmente ad un monocolore più che ad un’alleanza. Inoltre c’è da tenere presente, che Rifondazione è l’unico partito che oltre al Pd e al Pdl elegge sul proporzionale due consiglieri, dando dimostrazione che può eleggere il doppio consigliere senza l’ausilio del “listino”. Come invece fanno l’Idv e i socialisti. Inoltre appare chiaro che il sistema di alleanze del centrosinistra si regge se è fondato sul pluralismo politico e culturale. Per questo la candidatura di Stufara oltre che autorevole è oltremodo legittima. Condividi