di Daniele Bovi
Per quel che resta del Perugia Calcio oggi è il giorno, in teoria, dello show down. Il giorno in cui si potrebbe capire (il condizionale è obbligatorio) di chi sono le mani che intrecciano cordate e contro-cordate. Per questo pomeriggio alle 16 infatti, in una saletta del Park Hotel di Ponte San Giovanni, l'ex dg del Perugia dell'era Gaucci Ermanno Pieroni (mediatore per una misteriosa cordata) ha convocato una conferenza stampa. Più imprevedibili delle vicende di Ridge e Brooke e di JR e Sue Ellen (unica differenza, le disponibilità di liquidi), anche la giornata di ieri ha riservato ai tifosi l'ennesima sorpresa.
L'ufficio stampa della società infatti ha fatto capire che oggi ufficializzerà i nomi di una contro-cordata il cui rappresentante sarebbe Nicola Ermini. Ossia il commercialista fiorentino a cui Covarelli il 6 maggio lascerà la carica di amministratore unico del Perugia per conto della Mas. La proprietà della società infatti, dopo la leggendaria era Barbieri, è tornata nelle mani di Covarelli dal 27 marzo scorso. Provare a mettere in fila qualche fatto può aiutare a capire di più: il 27 marzo, come detto, la proprietà torna a Covarelli dopo una ricapitalizzazione tramite un immobile di Corciano gravato da numerosi debiti (da qui i dubbi, per usare un eufemismo, del collegio sindacale). Immobile la cui perizia di stima è stata fatta proprio da Ermini, 52enne commercialista fiorentino di provata fama, insieme all'ingegner Cardinali. Poco più di un mese dopo, una volta chiarito il reale interesse della cordata Pieroni e all'avvicinarsi dell'udienza del 4 maggio (dove si discuterà dell'istanza fallimentare presentata dai Losole brothers), Covarelli annuncia in un colpo solo di dimettersi dalla carica di amministratore unico e di aver ottenuto la desistenza riguardo all'istanza di fallimento. Il tutto, si dice, allo scopo di favorire nel più breve tempo possibile la cessione della società.
Tanto per chiarire, l'aver ottenuto una desistenza non significa che è tutto a posto madama la marchesa. La desistenza non è un atto uguale e contrario che annulla l'istanza di fallimento. Per usare una metafora bellica, è una tregua e non una pace. Con la desistenza un creditore abdica temporaneamente al suo diritto processuale a che la domanda venga esaminata nel merito. La desistenza perciò è comunque soppesata e valutata da un giudice. Giudice che, se ne ravvisa i termini da altri elementi, può tranquillamente fregarsene della desistenza e dichiarare il fallimento. L'unico modo per togliere di mezzo una comunque necessaria valutazione del giudice è che Losole si comporti come Nostro Signore che “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Amen. Che tipo di accordo è intervenuto tra Covarelli e Losole? Il Perugia è stato per caso messo sul piatto? Chi c'è dietro la contro-cordata? Qualcuno, ieri, favoleggiava pure di qualche arabo per un Perugia tipo Mille e una notte. Per il momento, invece, è solo notte.
PIERONI SCOPRE LE CARTE? Tornando alla cordata Pieroni l'ex ds, ospite venerdì scorso di “Umbria Sport” (il programma condotto su Tef da Silvano Baccarelli), ha fatto chiaramente capire che prima di tutto viene “la valutazione contabile”. I piccioli. “Non posso – specifica crudamente sempre a Tef l'avvocato Bagattini, emissario della misteriosa cordata – proporre ai miei 'mandanti' qualcosa ad un prezzo molto superiore al suo valore”. Traduzione, bisogna vedere quant'è grande il buco nei conti del Perugia. Covarelli giura che siamo sui 4-4,5 milioni. E per dimostrare che diceva il vero, il patron venerdì ha dato le stesse carte che aveva messo nelle mani di Pieroni anche agli “esploratori” del sindaco Boccali: “Dal Comune – ha detto venerdì sera Covarelli – ho avuto la conferma che quello che abbiamo detto noi è vero”. Nel corso del week end Pieroni e soci hanno illustrato ai “mandanti”, tramite una relazione, i conti della società. “Lunedì o comunque la prossima settimana – ha detto Pieroni venerdì sera – illustreremo il nostro progetto e sveleremo le generalità delle persone interessate al progetto”. Accanto al nome di Pieroni sono stati accostati più o meno liberamente quelli di Lombardi Stronati (presidente del Siena) e Ruggeri jr (presidente dell'Atalanta). Per saperne di più basta aspettare qualche ora.
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