PERUGIA - "A fronte della preoccupante situazione economica di moltissime imprese umbre, che rischia di impoverire la nostra comunita' regionale, si rende necessaria una risposta forte da parte delle istituzioni e soprattutto dal nuovo Consiglio regionale che dovra' prendersi, da subito, un impegno diretto su questa importante tematica e approfondire ogni soluzione necessaria per affrontare la crisi e avviare processi per la ripresa e lo sviluppo". Cosi' il consigliere del Partito democratico, Gianfranco Chiacchieroni preoccupato per "la crisi che sta attraversando l'economia umbra e per la durezza dei dati dell'Osservatorio regionale dai quali emerge la richiesta di ammortizzatori sociali da parte di 6mila 909 unita' relative ad aziende del comparto agricolo, tessile, metalmeccanico, legno, edilizia, servizi e trasporti. Le imprese interessate sono oltre 800".
Chiacchieroni allarga poi l'elenco anche per "tutte le attivita' di piccolissime imprese, tra le quali quelle dell'artigianato, che non hanno la possibilita' di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga, oltre ad alcuni settori colpiti da crisi verticale quali l'artigianato artistico, la tabacchicoltura e la zootecnia". Secondo l'esponente del Pd "le istituzioni devono essere quindi vicine a tutte le forze imprenditoriali impegnate sull'innovazione, sulla ricerca, ma anche e soprattutto a quelle famiglie che stanno sopportando grandissimi sforzi e sacrifici".
Chiacchieroni non dimentica neanche le situazioni critiche gia' conosciute, come la crisi che investe "l'azienda Merloni di Nocera Umbra, la Basell di Terni, la Sirio ecologica di Gubbio, oltre, anche se con il ricorso molto parziale alla cassa integrazione, la Perugina di San Sisto.
Non si tratta di drammatizzare - spiega l'esponente della maggioranza - ma di accompagnare gli infiniti sforzi che molta parte del tessuto economico e produttivo umbro sta conducendo nell'ambito economico e produttivo del mercato globale, sostenendo tutte quelle imprese che vivono e affrontano molteplici difficolta' quotidiane. Siamo chiamati - conclude Chiacchieroni - a capovolgere la vecchia filosofia utilizzata in tempi di pieno sviluppo, vale a dire la redistribuzione a prescindere. Oggi e' necessario lavorare per la creazione di uno sviluppo utile a sostenere tutti attraverso uno sforzo totale utile alla ripresa".
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