polli_opere_pubbliche.jpg
TERNI – “Se il Cantamaggio ha saputo resistere nel tempo, varcando la soglia del nuovo millennio, è perché è profondamente radicato nel cuore dei ternani”. Lo afferma Feliciano Polli, presidente della Provincia di Terni, alla vigilia della popolare manifestazione. “Non è, infatti, un evento qualsiasi ma una delle espressioni culturali più importanti della città e del suo territorio. Ne è trascorso di tempo da quella sera del 1896 in cui quattro amici (Furio Miselli, Pietro Ronconi, Alessandro Turreni, Giuseppe Trinchi), accompagnati da rudimentali strumenti, si ritrovarono per muoversi dal centro ai casolari di periferia inneggiando alla primavera e al buon raccolto. Il Cantamaggio, dalle prime comitie ai nostri giorni, è cresciuto, ha attraverso eventi anche tragici e burrascosi, giungendo sino a noi rinnovato e insieme uguale nello spirito. Dalle stornellate alle feste organizzate all’interno dello storico Palazzone, dai canti maggiaioli all’avvento dei carri, rimanda ad una tradizione che è andata evolvendosi coniugando passione e innovazione". "A poco a poco - osserva sempre Polli - un’iniziativa scaturita dall’intento di celebrare gioiosamente un ciclo stagionale si è progressivamente affermata sino a connotarsi come emblema cittadino. Di Terni ne riflette pienamente l’immagine e i mutamenti. In questo senso è estremamente significativa la partecipazioni, alle ultime edizioni, di comunità d’immigrati che intendono, in tal modo, attestare una precisa volontà d’integrazione. È inevitabile che in un mondo come il nostro, caratterizzato dall’intersecarsi di molteplici e differenti segmenti socioculturali, la dimensione locale venga inserita in una prospettiva globale e fortemente contrassegnata e arricchita da elementi provenienti da altre terre e latitudini". "Il Cantamaggio - conclude il presidente della Provincia - dev’essere oggi alla portata di una sfida, non chiuso in se stesso, in un ambito autoreferenziale, ma proiettato verso quell’apertura, quell’acquisizione e valorizzazione dell’altro, che costituisce la scommessa, ci auguriamo vincente, del presente. Tutto ciò può e deve costituire stimolo e occasione per immaginare un futuro che, nel rispetto dei valori di fondo su cui si è consolidato, possa proiettare sempre più all’esterno questo patrimonio. Si tratta di tradurlo in una occasione e in una risorsa utile e importante lo sviluppo di Terni anche nei settori culturali e turistici verso i quali portare la necessaria attenzione.” Condividi