NORCIA – Non è mai tramontata né si è mai lasciata corrodere dal tempo, nelle frazioni nursine della Valle Castoriana di Campi ed Ancarano, la tradizione popolare del “Piantamaggio”. Una tradizione antica, tra le più folcloristiche tra quelle che animano il territorio e che annoverano il coinvolgimento di tutta la popolazione, sia di grandi che di piccini. E di recente la tradizione è stata rispolverata anche a Norcia, grazie ad un progetto didattico promosso dal corso turistico dell’Istituto di Istruzione Superiore “R. Battaglia”, finalizzato a recuperare, valorizzare e promuovere antiche usanze quali strumenti imprescindibili di promozione turistica del territorio.
Coordinati dalla professoressa Grazia De Dato e dai loro stessi genitori, gli alunni del Battaglia, come lo scorso anno, hanno ideato una manifestazione che, grazie anche alla collaborazione del Comune di Norcia, occuperà l’intero pomeriggio del prossimo 1 maggio. Il rito vero e proprio del “piantamaggio”, con balli, rinfresco e dimostrazioni di antichi mestieri dal vivo, si svolgerà in Piazza Vittorio Veneto alle ore 17. Alle 15 è invece prevista una passeggiata in trenino per conoscere la storia delle mura di Norcia. Alle 18.30 sarà proiettato il video “C’era una volta a Piantamaggio” e poi il gran finale della giornata con una rullata di tamburi.
“Il Piantamaggio – si legge in una nota dello stesso Istituto Battaglia – è un rito a sfondo propiziatorio con origini molto antiche e certamente pagane, legate alla festa della primavera chiamate ’Baccanali’, che si svolgevano alle calende di maggio. Tali feste si arricchirono con il tempo di oggetti, significati, forme e manifestazioni diverse e sempre più articolate”. Con sfumature diverse, si potrebbe aggiungere, anche a distanza di pochi chilometri. E’ il caso delle frazioni di Campi ed Ancarano, dove, rispetto a Norcia, la festa si svolge la sera del 30 aprile (a cominciare dalle ore 21/21,30) e assume altre connotazioni.
Qui, ad entrare in gioco sono anche altri fattori come la competizione ad accaparrarsi e a piantare il tronco di pioppo (chiamato appunto “maggio”) più lungo. Una volta tagliato e privato della corteccia, l’albero di maggio viene ogni anno trasportato nella piazzetta del paese per sostituire quello vecchio dell’anno precedente. Prima di essere innalzato, sulla sua sommità vengono aggiunti un ramo frondoso (simbolo dello sbocciare dell’amore) e la bandiera italiana (simbolo patriottico). Il rito propiziatorio è espletato per favorire la crescita dei frutti, del foraggio e della stessa comunità.
Recent comments
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago
12 years 4 weeks ago