CITTA' DI CASTELLO - L’arte è mobile al giro di boa: intenso il programma di eventi dei giorni conclusivi della manifestazione ospitata nel centro storico di Città di Castello: venerdì 30 aprile, alle 17.30, presso la Sala degli Specchi verrà presentato lo studio di Luciano Vanni “Artisti italiani nel Novecento”, durante una conversazione curata da Ivan Teolbaldelli; domenica 2 maggio il centro storico sarà il soggetto predefinito di Taccuinia, la maratona di disegno urbano organizzata dall’associazione “Il fondino”. Il Centro di formazione Bufalini proporrà nel fine settimana l’Angolo della formazione con laboratori e lezioni aperte al pubblico. In particolare si potrà assistere alle sedute di cucina e pasticceria, di doratura e laccatura del manufatto ligneo, di oreficeria, gustando i cocktail preparati sul giardino dei ragazzi dei corsi di ristorazione. Per i numerosi turisti che sono attesi durante il ponte del Primo Maggio, L’arte è mobile ha attivato in collaborazione con le strutture museali visite ed iniziative agevolate. Intanto una galleria informale è Piazza d’arte che per il secondo anno consecutivo ha trasformato Piazza Matteotti in un museo en plein air. Arte ed artigianato a Città di Castello non possono prescindere dal contesto architettonico e storico in cui l’una e l’altro si sono sviluppati. Per questo Piazza d’arte è ancora un tributo alla generosità con cui i palazzi storici, l’architettura urbana, il patrimonio della Pinacoteca hanno nei secoli suggerito visioni e modellato confini. Vestire Palazzo Bufalini o il trecentesco Palazzo del Podestà di stendardi non è soltanto un calambour di sicuro effetto per i fotografi e i pittori impegnati nelle sequenze ma la trasfigurazione del rapporto tra la città di pietre e la città di persone. E nel centro storico si trova anche il laboratorio di tela Umbra, una delle eccellenze che L’arte è mobile ha voluto nel programma collaterale di eventi. Il laboratorio e il museo dell’antica arte umbra della tessitura con telai a mano rivive nelle maestranze che ancora oggi lavorano il bisso a mano, secondo tecniche e motivi che risalgono al Medioevo, adeguando la molteplice varietà dei prodotti alle esigenze di arredo e corredo moderne. Nato come strumento di emancipazione delle donne, per volontà di Alice Hallgarten, moglie del barone Leopoldo Franchetti, il laboratorio, ospitato nello storico palazzo Bourbon, elevò a professione una delle più diffuse incombenze domestiche, la produzione familiare di tessuti, ricami, indumenti, relegata fino ad allora nel circuito dell’autoconsumo. Segni distintivi della produzione tifernate sono le tecniche dell’”occhio di pernice”, dello “spolinato”, del “quadruccio umbro”, procedimenti impossibili da eseguire in serie e che fanno di ogni tela un pezzo unico. È questa esclusività a rendere Tela Umbra conosciuta in Italia e nel mondo per il pregio e la bellezza della sua produzione, in cui vengono impiegati solo filati di prima qualità e colori naturali. Il campionario completo sarà disponibile presso lo show room di piano terra: tessuti di puro lino, tovagliati, asciugamani, fazzoletti, coperte, tappeti in collezioni già confezionate o personalizzabili su richiesta del cliente. Nei giorni de “L’arte è mobile” tecniche e lavorazioni di Tela Umbra saranno rivelati ai visitatori attraverso dimostrazioni guidate e laboratori aperti a tutti. Condividi