GUALDO TADINO - Gualdo Tadino, terra di emigranti agli inizi del secolo scorso, è spesso un luogo ove fanno ritorno, in cerca delle proprie origini, i figli ed i nipoti di coloro che partirono in cerca di fortuna verso terre sconosciute. E’ il caso di una coppia di americani, Paul e Debbie Monacelli provenienti dalla città di Virginia, nel Minnesota, e arrivati Gualdo alcuni giorni fa. Armati di alcuni documenti scaricati da internet, Paul e Debbie si sono recati direttamente all’Ufficio Anagrafe del Comune di Gualdo Tadino per consultare i registri di nascita e morte, aiutati dal responsabile di settore Ezio Bianchini. Digitando infatti il cognome Monacelli ed il nome del Comune di Gualdo Tadino su un noto motore di ricerca hanno conosciuto virtualmente le due “parenti” più famose in città: il vicesindaco Sandra Monacelli ed il direttore del Museo Regionale dell’Emigrazione Catia Monacelli. Il nonno di Paul, Mario Monacelli, era partito nel 1905 da Gualdo Tadino alla volta di New York, sbarcando a Ellis Island, isolotto considerato la maggiore frontiera di accesso per gli immigrati che sbarcavano negli Stati Uniti. I registri del Comune di Gualdo però, non avendo più notizie dell’emigrato, lo cancellarono nel 1931. Grazie alla preziosa collaborazione del parroco di San Pellegrino, Mons. Luigi Merli, la coppia americana ha potuto consultare gli archivi parrocchiali per datare ancor più indietro nel tempo le origini della propria famiglia. Dopo aver soggiornato a Gualdo per un paio di giorni ed essere rimasti piacevolmente colpiti dalla visita fatta presso il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”, i Monacelli sono ripartiti alla volta di un piccolo comune del Molise, in provincia di Campobasso, alla scoperta delle origini materne di Paul. “Il ruolo del museo regionale “Pietro Conti” – commenta il direttore Catia Monacelli – è un valido punto di riferimento per le famiglie umbre di emigranti che vogliono conoscere le proprie radici. Questo tipo di visite in città può essere considerata anche una valida fetta di turismo, legata proprio alla scoperta delle proprie origini, una risorsa anche per la nostra economia.” Condividi