Inaccettabile l'esclusione della Federazione della Sinistra dalla Giunta. Le lacerazioni interne alle forze della Federazione mettono in seria discussione la possibilità di proseguire nel processo di ricomposizione a sinistra.
I Fatti.
Primo: il 28 ed il 29 marzo oltre 28.000 umbri hanno votato, a Perugia e a Terni, per le liste della Federazione della Sinistra e questi 28.000 umbri hanno tutto il diritto di vedere le proprie idee e progetti, che parlano di piano regionale per il lavoro, reddito sociale, beni comuni, e così via, rappresentati all'interno del governo regionale.
Secondo: un accordo, siglato nazionalmente, tra le varie componenti politiche della Federazione prevedeva che a rappresentare la Federazione nella lista regionale (il listino) fosse un compagno indicato dai Comunisti Italiani e che la designazione della presenza in Giunta spettasse per prima a Rifondazione.
Terzo: Rifondazione attraverso il suo organismo regionale, seppur con una votazione a maggioranza, ha dato la sua indicazione. A questo punto alla neoeletta Presidente della giunta regionale non resta che prendere atto di queste scelte e provvedere alla nomina dell'assessore regionale della Federazione, non farlo significa non rispettare i patti, non rispettare una forza politica che lealmente ha sostenuto la sua candidatura. A meno che non si voglia far passare il principio che i voti della sinistra sono buoni per essere eletti ma non valgono quando si tratta di governare. E questa è una storia vecchia, una cattiva abitudine del Partito Democratico e dei suoi predecessori.
Detto questo, resta aperto un altro problema, che è esattamente quello preso a pretesto per non procedere alla nomina dell'assessore della Federazione. Sempre quei 28.000 umbri votando Federazione avevano dato fiducia ad un progetto politico che andava oltre la presentazione di una semplice alleanza elettorale, e si proponeva, partendo da un patto Federativo, la costruzione nel tempo di un nuovo soggetto politico della Sinistra, capace di superare divisioni del passato remoto e recente ed in grado di riportare la Sinistra ad avere un ruolo ed un peso nelle vicende del paese.
Questo perché, si diceva, in fondo siamo d'accordo sul 95% delle cose da fare partiamo da quello lasciando da parte il 5% che ci divide. Il comportamento, le tensioni, le lacerazioni tra le diverse forze politiche della Federazione e al loro interno hanno messo in evidenza che questo 5% che ci divide è assai più importante del 95 che ci unisce.
Non ha alcun interesse entrare nel merito delle singole posizioni che in questi giorni si sono espresse, sulle varie rivendicazioni di forze politiche o pezzi di esse: è del tutto evidente che per questa la strada non si costruisce nemmeno l'embrione di Federazione, figuriamoci il nuovo soggetto politico.
Ancora una volta un'occasione è andata persa e non credo che per la Sinistra, per questa Sinistra e per i suoi gruppi dirigenti ci saranno altre occasioni.
Wednesday
28/04/10
13:09