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Erbicidi/ Riflessioni di un lettore: "In questa regione non si comprende quale immenso tesoro sia l’ambiente, la natura e il paesaggio" Dr. Andrea Primavera – Agronomo, Perugia In questa regione purtroppo non si comprende ancora quale immenso tesoro sia l’ambiente, la natura e il paesaggio. L’Umbria è come il tapino ignorante che trova un forziere di gioielli ma non conoscendone il valore li sperpera inutilmente. Non è una risorsa, evidentemente per i più, la natura, ma qualcosa da sfruttare, lottizzare, diboscare, depredare fino alla spoliazione. Le cave tempestano le colline, alcune mascherate da ripristini ambientali (cava di Resina). L’edilizia furibonda sfregia le migliori terre della regione. Zone industriali sorgono a tappeto per poi rimanere deserti di cemento e rotonde dove non ci sono industrie ma solo centri commerciali. Le frazioni si espandono a dismisura a fronte di un’inesistente pressione demografica. L’agricoltura non è mai stata nell’agenda della regione e l’assessorato passato ha brillato per l’assenza e il disinteresse. I parchi regionali sono scatole vuote e le poche risorse sono spese in manufatti, parcheggi e strade (vedi Monte Subasio). Volutamente la regione è rimasta quasi totalmente fuori dai circuiti dei grandi parchi nazionali. Questa è l’Umbria, verde per caso e non per molto ancora… La vicenda del disseccante, dove l’aspetto della salute secondo me è importante, ma secondario rispetto al danno all’immagine della Regione, e solo l’ultima della serie di affronti. Ci parlano di regole, protocolli, notifiche e sicurezza… Ma lo schifo è schifo e basta e colpisce più in profondità degli improbabili residui del beniamino della Monsanto sparso a piene mani. Il turista viene qui in cerca di natura e si trova una terra svergognata dal rossore dell’erba morente, disseccata fin dentro la Val Nerina e persino sulle strade di Norcia fin nel parco dei Sibillini… Per non parlare dei rifiuti, a montagne, scoperti sul terreno nudo e che l’ANAS non rimuove più da anni e che ora sono sotto gli occhi di tutti. Questo è l’ultima testimonianza di quanto in Italia e in Umbria si sia lontani dall’aver compreso cosa ha veramente futuro per noi. Devono venire i forestieri a dircelo. Intanto i nostri eletti litigano per le poltrone. Condividi