Un libro come spartiacque per rilanciare la glanost finanziaria nella finanze vaticane dopo gli anni bui di monsignor Marcinkus allo Ior proprio mentre è in corso l'operazione trasparenza sugli scandali di pedofilia che hanno portato alle dimissioni di ben sette vescovi nell'ultimo mese: il volume in questione è quel ''Vaticano Spa'' che ha già venduto oltre 210.000 copie (50.000 in un solo mese in Germania), con 12 edizioni in meno di un anno e traduzioni in 12 lingue. Ne hanno discusso stamani al Festival del giornalismo di Perugia, l'autore, Gianluigi Nuzzi, di Libero, il vaticanista della Stampa, Giacomo Galeazzi, e due giornalisti stranieri che si sono occupati di cose d'Oltretevere, l'inglese Philip Willan e lo spagnolo Rossend Domenech. ''Un caso letterario mondiale, un caso in Vaticano'', ha sottolineato Galeazzi parlando di Vaticano spa, mentre l'autore ha escluso di aver ricevuto pressioni prima e dopo la pubblicazione. ''Al contrario, mi risulta che il capo dei vescovi italiani, monsignor Bagnasco - ha riferito Nuzzi ad una folta platea di giovani, ribadendo che ''si parla di Vaticano e non di Chiesa o fede'' - lo abbia descritto come l'occasione per ristrutturare una serie di enti vaticani che fanno più ombra che luce''. Nel frattempo - è stato ricordato - il vertice dello Ior, la banca vaticana, è cambiato, con Gotti Tedeschi al posto di Caloia. Tra verità nascoste e coni d'ombra, ''ogni tanto in Italia esce qualche barlume di verità'', ha detto Domenech, ricordando che ora, grazie al libro di Nuzzi, l'intero archivio di 5.000 documenti di un alto prelato svizzero che è servito da base per il volume è consultabile in rete. ''Quello che sconvolge del libro - ha ribadito Galeazzi - è che per la gestione delle finanze vaticane, dopo Marcinkus i metodi fossero gli stessi, se non peggiori''. Ribadito che lo Ior ''è una sorta di paradiso fiscale in mezzo alla Capitale italiana'', Domenech si è chiesto ''perché se il Vaticano, essendo uno Stato, può avere una banca, poi questa banca non è soggetta alle leggi internazionali''. Chiusura a Willan, con un altro quesito: ''Sto seguendo a Roma il processo d'appello sulla fine di Guido Calvi. Ma sono solo, raramente vengono a sentire le udienze giornalisti italiani. Perché non ne scrive una riga nessuno?''.
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