erba secca.jpg
In seguito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa, riguardanti l’utilizzo dei diserbanti lungo le arterie di competenza, l’Anas precisa che la manutenzione del verde e la pulizia delle pertinenze lungo le strade statali viene affidata, secondo uno specifico capitolato tecnico nazionale, a ditte specializzate e abilitate che utilizzano, nelle forme e secondo le prescrizioni previste, appositi prodotti consentiti dalla normativa europea, nazionale e regionale vigente, registrati presso il Ministero della Sanità e reperibili in commercio senza la necessità di particolari autorizzazioni per l’acquisto. Si tratta di prodotti non pesticidi, biodegradabili, solitamente a base di glyphosate, che non lasciano residui tossici dopo la loro applicazione e vengono utilizzati in percentuali e con modalità tali da non risultare pericolosi né per l’uomo né per l’ambiente. Questi prodotti, comunemente impiegati anche dagli altri Enti gestori di strade, devono inoltre: essere registrati per impieghi nel settore civile; non essere riconosciuti a possibile rischio di effetti cancerogeni dalla Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN), dal Centro Studi del Ministero della Sanità nonché dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; non riportare in etichetta frasi di rischio per la fauna terrestre ed acquatica nonché per la microfauna e la microflora; essere distribuiti nel rispetto delle norme stabilite nell’articolo 6 del Dpr 2361/88 (Zona di rispetto con estensione non inferiore a 200 metri di raggio dal punto di cooptazione delle acque destinate al consumo umano). Prima dell’inizio dei lavori l’impresa specializzata comunica regolarmente alla Asl competente per territorio l’elenco dei prodotti e il calendario delle applicazioni programmate ottenendo, laddove previsto dalla normativa regionale, il nulla osta dell’autorità sanitaria. L’Anas, in qualità di stazione appaltante, verifica comunque l’operato delle imprese esecutrici, al fine di rilevare eventuali usi scorretti dei prodotti in violazione dei contratti sottoscritti. Sin qui la nota dell'Anas che, se ci "tranquillizza" riguardo agli effetti che tali prodotti possono arrecare alla salute di persone e animali, non si rassicura affatto per quanto riguarda gli effetti non proprio esaltanti che tale prassi produce sull'ambiente. Ammettiamolo, lo spettacolo offerto da lunghi tratti di terreno brullo e di un innaturale color rossiccio che si scorgono lungo le nostre strade non è proprio esaltante, tanto più agli occhi di chi giunto in Umbria da altre terre si aspetterebbe di godere di tutt'altra natura. Comprendiamo, certo, che per far seccare l'erba, anziché tagliarla, si spende assai meno, ma anche lasciar morire un malato grave anziché curarlo adeguatamente sarebbe infinitamente più economico e sposando acriticamente certe tesi si potrebbe arrivare anche a questo. Condividi