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PERUGIA - ''Mi e' stata fatta una grande porcata''. Tiziana Ferrario parla della sua rimozione dalla conduzione del Tg1 delle 20 solo alla fine e solo su sollecitazione della collega di Repubblica Laura Laurenzi, che le aveva chiesto quando sarebbe tornata a guidare il telegiornale: ''Non lo so, non dipende da me'', le ha risposto la Ferrario, parole accolte da un caloroso applauso dai giovani aspiranti giornalisti che affollavano la Sala dei Notari di Perugia per la tavola rotonda 'Donne, media e potere', nell'ambito del Festival del giornalismo, in corso a Perugia. All'incontro, moderato da Angelo Mellone, del Tempo, hanno partecipato anche Cristina Sivieri Tagliabue del Sole 24 ore e Maria Laura Rodota' del Corriere della Sera. Un dibattito sulle donne e sul loro rapporto con l'autorita' e il mondo del giornalismo iniziato da una ricerca della Sivieri Tagliabue sulle firme rosa presenti sulle prime pagine di 14 quotidiani domenica scorsa: i piu' 'virtuosi', quattro, ne hanno il 20 per cento. Poi a scendere sempre piu' giu', fino allo zero per cento di tre quotidiani. Poche firme rosa in prima pagina e poche firme rosa ai livelli decisionali dei quotidiani: solo due direttori, Concita De Gregorio dell'Unita' e Flavia Perrina del Secolo d'Italia. In redazione - ha detto la Rodota' - le donne stanno in gran parte al desk, a fare cucina, a occuparsi di cose leggere, piu' frivole, poche quelle che sono alla console. Tiziana Ferrario, intervenuta alla tavola rotonda per il Comitato scientifico dell'associazione Articolo 21, ha citato i dati di una ricerca europea: le donne sono un terzo dei giornalisti, ma solo il 3% stanno ad alti livelli. In Italia - ha osservato la giornalista del Tg1 - le donne devono scegliere a un certo punto, fra la professione e la loro vita familiare, perche' non c'e' una struttura organizzativa e sociale - a differenza di altri paesi europei - che le puo' aiutare e sostenere. Le giornaliste - ha aggiunto la Laurenzi - hanno anche il carico di figli, mariti, famiglie. Condividi