Introduzione al libro di Marcello Musto
La teoria dell’alienazione è stata una tematica rilevante dell’opera di Marx e rappresenta uno dei suoi contributi più significativi alla critica della società borghese. Infatti, mediante i concetti di lavoro estraneato, reificazione, sussunzione del lavoro e feticismo, egli disvelò l’autentico rapporto di dipendenza che la classe lavoratrice, nelle condizioni sociali del mondo contemporaneo, subisce nei confronti del capitale.
L’interesse verso i testi che contengono queste riflessioni è accresciuto dal fatto che, al loro interno, la critica dell’alienazione è accompagnata dalla descrizione della società post-capitalistica teorizzata da Marx, ovvero dall’esposizione di quello che egli riteneva un nuovo possibile scenario di emancipazione umana. Da questi brani emerge un Marx molto diverso da quello raffigurato da tanti suoi critici e presunti seguaci. Un autore per il quale il libero sviluppo delle individualità e la libertà hanno la stessa importanza dell’uguaglianza e della dimensione collettiva. In una fase in cui, dopo essere stato prima assimilato al cosiddetto «socialismo reale» e poi messo frettolosamente da parte dopo il 1989, Marx viene riscoperto e la sua opera torna a essere letta al fine di poter meglio comprendere la crisi e le contraddizioni del capitalismo odierno, la riproposizione di queste pagine sull’alienazione fornisce un prezioso strumento critico per la trasformazione del presente e può suscitare grande stupore e interesse sia in quanti credono di sapere già tutto di Marx, sia nelle nuove generazioni di lettori, che non hanno ancora avuto modo di avvicinarsi ai suoi scritti.
Scheda libro
Karl Marx
L'alienazione
a cura di Marcello Musto
2010, pp. 128, € 7,00
Profilo di Karl Marx
Karl Marx nacque nel 1818 a Treviri, in Germania. Cresciuto in una famiglia di origini ebraiche, ricevette la prima formazione intellettuale dal padre Heinrich, sostenitore delle teorie dell’Illuminismo. Dal 1835 fu studente di diritto alle università di Bonn e Berlino, ma ben presto volse il suo interesse alla filosofia e nel 1841 si laureò con una tesi sulla Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro. L’ostracismo del governo prussiano verso gli esponenti del movimento della Sinistra hegeliana, cui aveva aderito,mise fine alle sue speranze di intraprendere la carriera accademica e, nel 1842-43, si dedicò al giornalismo lavorando per il quotidiano di Colonia «Rheinische Zeitung».
Quando la censura colpì il giornale, Marx si trasferì a Parigi, città nella quale divenne comunista, iniziò lo studio dell’economia politica e strinse amicizia con Friedrich Engels. A questo periodo risalgono i Manoscritti economico-filosofici del 1844 e L’ideologia tedesca, scritta insieme con Engels a Bruxelles, dove aveva fissato la sua nuova dimora dopo l’espulsione dalla Francia. Entrambi i progetti, però, non vennero completati e furono dati alle stampe soltanto nel 1932. Nel 1847, invece,Marx pubblicò la sua prima opera di economia, la Miseria della filosofia, e nel 1848, sempre con Engels, Il manifesto del partito comunista. Dopo lo scoppio delle rivoluzioni del 1848, diresse la «Neue Rheinische Zeitung», ma in seguito alla sconfitta del movimento rivoluzionario fu costretto a rifugiarsi a Londra, dove rimase in esilio fino alla morte, nel 1883.
Durante gli anni cinquanta, il periodo peggiore della sua esistenza, Marx visse in condizioni di profonda miseria. Tuttavia, riuscì a pubblicare il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte nel 1852, le Rivelazioni sul processo contro i comunisti a Colonia nel 1853 e, dal 1851 al 1862, fu corrispondente europeo del «New York Tribune», il più diffuso quotidiano degli Stati Uniti, per il quale scrisse centinaia di articoli sui più rilevanti eventi politici ed economici del tempo. Proseguì inoltre gli studi di economia politica e nel 1857-58 scrisse i Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica (i «Grundrisse»), la prima bozza della sua opera matura che apparve, però, solo tra il 1939 e il 1941. Nel 1859 pubblicò Per la critica dell’economia politica e tra il 1861 e il 1863 scrisse un corposo nucleo di manoscritti dati alle stampe da Karl Kautsky tra il 1905 e il 1910 col titolo Teorie sul plusvalore. A partire dal 1864, Marx fu la figura principale dell’Associazione internazionale dei lavoratori, per la quale redasse tutti i più importanti indirizzi, risoluzioni e programmi fino al suo scioglimento. Inoltre, nel 1871, in seguito alla repressione della Comune di Parigi, scrisse La guerra civile in Francia. Il primo volume del suo magnum opus, Il capitale, uscì nel 1867, mentre i volumi secondo e terzo, ai quali dedicò la gran parte delle energie dell’ultima fase della sua esistenza, rimasero incompiuti e furono dati alle stampe da Engels nel 1885 e nel 1894.
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