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NORCIA – il più antico frammento ebraico di quelli rinvenuti in Europa Venerdì 23 aprile, alle ore 17,30, presso la Sala del Consiglio Maggiore del palazzo comunale, si terrà una conferenza per la presentazione della “Toseftà di Norcia del X secolo – il più antico manoscritto ebraico riusato in una legatura italiana”. All’incontro, che si inserisce nell’ambito della “XII Settimana della Cultura”, interverranno il sindaco Gian Paolo Stefanelli, l’assessore comunale alla cultura Franco Mirri, la conservatrice dell’archivio storico comunale Caterina Comino e Mauro Perani, professore ordinario di lingua e letteratura ebraica presso l’Università di Bologna, segretario dell’Associazione Italiana per lo studio del giudaismo e direttore del progetto “Frammenti ebraici in Italia”. E’ stato proprio quest’ultimo, nel 1997, a scoprire presso l’archivio storico comunale di Norcia quello che oggi è da tutti riconosciuto come il più antico frammento ebraico conservato e scoperto. “La sua eccezionalità – anticipa Perani – sta nel fatto che lo datiamo al X secolo ed è il più antico fra gli oltre 10.000 frammenti, per lo più fogli e bifogli, ad oggi censiti nelle legature italiane”. “La scoperta di queste diverse migliaia di frammenti ebraici, recentemente compiuta negli archivi italiani – commenta Perani – ha suscitato e sta suscitando un interesse crescente negli ambienti scientifici di tutto il mondo per la quantità e la qualità dei rinvenimenti compiuti. Si tratta – ribadisce - di folia e bifolia membracei di monoscritti ebraici riutilizzati come copertine e legature di registri e volumi e che, per analogia con quella scoperta nel vecchio Cairo, sono stati definiti la ’Genizah italiana’”. La maggior parte dei frammenti di manoscritti ebraici medievali sono stati rinvenuti in Emilia Romagna proprio dal professor Perani; ma ne sono stati scoperti prevalentemente anche nelle regioni centrali e in altre regioni settentrionali. In Umbria ne sono stati rinvenuti 76. Il frammento di Norcia, tesoro del giudaismo e dal 1997 oggetto di interesse da parte di studiosi e di ricercatori della materia, è costituito da un foglio ed una striscia di foglio pari a circa un quarto tagliato orizzontalmente, entrambi leggibili sia nel recto che nel verso. “Era stato riusato – spiega la dottoressa Comino – come copertina di un protocollo notarile del XVII secolo, appartenente al notaio Giovan Girolamo Vertecchi. Nel nostro archivio – prosegue – abbiamo migliaia di volumi ricoperti da frammenti pergamenacei, tra questi anche antichi codici liturgici, miniati e non. Ma quando il professor Perani, nel corso del suo censimento a Norcia, scoprì questo frammento della Toseftà, proprio in considerazione della sua unicità fu deciso il suo distacco dal protocollo e il suo restauro, che è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’archivio di Stato di Perugia”. Nel corso della conferenza di venerdì pomeriggio il professor Perani illustrerà il frammento sia da un punto di vista contenutistico che paleografico. Condividi