PERUGIA - "Con il voto del Parlamento si infrange il sogno di una deregulation venatoria, ricercata da una parte arrogante del centrodestra che è riuscita non solo a disattendere e deludere le proposte avanzate dalle organizzazioni ambientaliste e degli agricoltori, ma anche da associazioni venatorie nazionali. Una posizione di irragionevole prepotenza che aveva indotto una trentina di deputati del PDL ad assumere una posizione fortemente critica sul provvedimento". Questo il commento dei deputati del Pd Carlo Emanuele Trappolino (Commissione Agricoltura) e Walter Verini (Commissione Politiche Comunitarie), che aggiungono: "Sin dal confronto nelle Commissione Agricoltura e Politiche Comunitarie, avevamo invocato la strada della concertazione tra i diversi soggetti coinvolti (ambientalisti, agricoltori e cacciatori) per individuare una posizione più bilanciata e rispettosa dell’equilibrio tra i diversi interessi coinvolti".
"Oggi, l'oltranzismo di quanti sostenevano una caccia senza regole, in barba alle esigenze della tutela ambientale, dell’attività agricola e delle normative europee, è stato sanzionato dal voto di Montecitorio. Una vittoria del PD e delle altre forze del centrosinistra, resa possibile dalla rilevante dissidenza registrata all’interno della maggioranza di centrodestra".
"Con il nuovo articolo 43 - concludono i due parlamentari democratici - siamo riusciti a far prevalere quella ragionevolezza che pareva essersi eclissata. L’emendamento che limita l’allargamento del calendario venatorio a dieci giorni (prima decade di febbraio) è una mediazione appunto ragionevole e che in ogni caso dev’essere vincolato al parere dell’Ispra".
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