di Daniele Bovi Trenta giugno? Meglio, per precauzione, il 31 dicembre. Armando Greco, vicepresidente della Dogre (la società privata a cui il Comune di Perugia ha affidato il censimento e la riscossione della Tosap), nel suo intervento durante il secondo round di oggi pomeriggio della commissione Controllo e Garanzia è stato chiaro. Ferma restando la “piena disponibilità” della società a “raccogliere le rimostranze” dei cittadini, “la scadenza del 30 giugno (data ultima per pagare la tassa e per fare gli accertamenti, ndr) potrebbe essere definitiva come non potrebbe esserlo. Se le pratiche contestate rimanessero 760 (su 14956, ndr) allora potremmo anche farcela. Ma se le richieste saranno 3-4mila allora sarà difficile”. Il problema in sostanza gira intorno alla quantità di contestazioni che pioveranno sulla testa della società pugliese. “Noi – continua Greco – non abbiamo nessun interesse a creare disagio in questa città. Ma visto che non so quanti saranno le pratiche contestate non posso dire che la scadenza del 30 giugno è sicura al cento per cento”. La società sostiene di aver lavorato “con attenzione”. Di più, “abbiamo seguito in modo oserei dire letterale il contratto e il capitolato”. Gli errori nel censimento, certo, ci sono stati, “ma alcuni derivano dalla non completezza delle banche date catastali”. Da parte sua invece, il dirigente della Mobilità Naldini (responsabile del dossier Tosap), ha ribadito che “io non posso verificare da solo 24mila passi carrabili verificandone pure la correttezza”. Il punto politico sulla discussione lo fa Pampanelli (Prc), che chiede al Consiglio e all'amministrazione di “fare una scelta politica e di prendersi le sue responsabilità: qualcuno mi dica se la volontà è quella di una tassazione indiscriminata. E' questo il problema prettamente politico”. A parte le verifiche sui 24mila accessi censiti dalla Dogre (1,5 terabyte di foto e video pari a 375 dvd pieni zeppi, buon divertimento), la politica e l'amministrazione dovranno verificare se il concessionario ha rispettato tutti i punti presenti nel contratto. Il primo di questi è quello che prevede l'obbligo per la Dogre di “informare i cittadini riguardo l'obbligo di regolamentare i passi e gli accessi carrabili”. La Dogre ha informato nella maniera adeguata i cittadini? Altro obbligo della società è quello di “gestire tutti gli aspetti scaturienti da contenziosi nati tra i cittadini ed il concessionario stesso”. Sempre il concessionario deve “dotarsi di personale qualitativamente e quantitativamente appropriato”. Questi e altri punti sono stati rispettati in pieno dalla società pugliese? Condividi