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PERUGIA - Il gup di Perugia, Paolo Micheli si e' ritirato in camera di consiglio per decidere sul rinvio a giudizio o meno di una ventina di imputati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Perugia relativa alle presunte irregolarita' compiute in occasione del ritrovamento del cadavere del medico perugino, Francesco Narducci. Il rinvio a giudizio per tutti gli imputati e' stato chiesto dal pubblico ministero titolare delle indagini, Giuliano Mignini, al termine della sua arringa nel corso dell'udienza preliminare. La condanna a un anno di reclusione e' stata chiesta, invece, dal pm per uno degli indagati per false dichiarazioni, che ha scelto di avvalersi del rito abbreviato. Tra gli imputati figurano alcuni familiari del gastroenterologo, ma anche pubblici ufficiali e appartenenti alle forze dell'ordine, accusati, a vario titolo, di aver preso parte al tentativo di depistaggio delle indagini sulla morte del medico perugino, scomparso in circostanze misteriose l'8 ottobre del 1985 e il cui cadavere venne trovato nelle acque del Trasimeno cinque giorni dopo. Secondo l'accusa il presunto sodalizio avrebbe operato dal giorno della scomparsa del medico, fino a dopo il luglio del 2004, per cercare di sviare gli accertamenti sulla morte e, in particolare, per evitare che si ipotizzasse un omicidio legato alle vicende del mostro di Firenze. Secondo la ricostruzione accusatoria, in particolare, il medico sarebbe stato ucciso perche' coinvolto nelle vicende dei delitti fiorentini e poi, con uno scambio di cadavere, l'omicidio sarebbe stato mascherato da incidente o suicidio nelle acque del lago Trasimeno. La decisione del gup e' attesa in serata. Condividi