di Daniele Bovi La Dogre ha fatto tutto secondo i crismi e con “tecnologie avanzate”, gli uffici tecnici “non hanno mai lasciato la palla al concessionario” ma i 15mila avvisi hanno ingenerato “disorientamento, allarme e disagio tra i cittadini”. Normale chiedersi, come ha fatto l’opposizione questa mattina, “allora chi ha sbagliato?”. “Nessun formale nulla-osta alla spedizione degli avvisi (per altro non prevista dal capitolato) è stato mai dato da questi uffici. Dogre srl ha agito in piena autonomia dovendo esclusivamente provare a questo Ente il rispetto delle indicazioni del capitolato ed in questo senso sono già iniziate le attività di verifica di questi uffici”. E’ il passaggio più importante del documento predisposto dall’ingegner Naldini (dirigente del settore Mobilità del Comune) ed illustrato questa mattina alla Commissione controllo e Garanzia che si è occupata del caos Tosap. “All’inizio del 2006 – ha detto questa mattina Naldini – ricevo due cassoni pieni di roba. In due anni abbiamo fatto un lavoro immane analizzando 2mila pratiche e creando un primo database. Questo primo censimento ci ha consentito nel 2008 di trasmettere all’Ufficio tributi un primo elenco di morosi”. E qui emerge quello che l’assessore al Bilancio Mercati ha chiamato “irregolarità diffuse: abbiamo – dice la Mercati – il decimo territorio d’Italia in termini di estensione e solo 1200 pratiche regolarizzate. E’ evidente che c’è qualcosa che non va”. Così come è altrettanto evidente, nella ricostruzione di Naldini, che un ufficio con scarsissimi mezzi non può fare un censimento completo dei passi carrabili. A questo punto sono percorribili solo due strade: o il censimento viene fatto dagli uffici comunali oppure il servizio viene esternalizzato. Una volta affidato il servizio alla Dogre “il ruolo di indirizzo e di coordinamento – continua Naldini – non è mai mancato. Non abbiamo mai lasciato la palla al concessionario”. Nel documento predisposto dall’ingegnere infatti si parla di tutta una serie di “riunioni operative al fine di impartire alla stessa direttive ed informazioni necessarie per la prima fase rappresentata dall’attività di censimento in parola”. La linea difensiva di Naldini poi si sviluppa intorno al censimento delle servitù di passaggio. Secondo una legge del 1865 (tuttora valevole) che parla di “presunzione di demanialità”, tutte le strade che stanno all’interno delle aree urbane si considerano pubbliche. In questo caso l’onere della prova, il dimostrare cioè che quella strada è privata, sta in capo ai cittadini. “Nessuna ricognizione sulle servitù gravanti sulle aree private – si dice nella relazione – è stata svolta”. Entro pochi giorni poi verrà attivata la “task-force” presso gli uffici dell’assessorato alla Mobilità che dovrà visionare una mole mostruosa di fotografie e video pari a 1,5 terabyte. Una quantità di dati che basterebbe a riempire 375 dvd. Al lavoro ci saranno cinque persone. “Questi avvisi hanno ingenerato disorientamento, allarme e disagio. Tuttavia dobbiamo lanciare alla cittadinanza – ha ribadito questa mattina l’assessore alla Mobilità Ciccone – un messaggio di tranquillità: non ci sarà nessun atteggiamento vessatorio. Visioneremo tutti i file, risponderemo a tutti i cittadini e chi non deve pagare non pagherà. Scopo di questa attività sarà anche quello di creare una mappa certa della tipologia delle strade”. Sempre secondo l’assessore le “posizioni dubbie” sarebbero circa 700: “Un range – dice – di assoluta accettabilità”. LA DIFESA DELLA DOGRE E’ vero che “più bollette facciamo e più guadagniamo”, ma tutto, secondo i rappresentanti della Dogre presenti stamattina, è stato fatto secondo i crismi e con tecnologie all’avanguardia. “Abbiamo mandato – dice Greco, presidente e legale rappresentante della società – 14.956 avvisi. E siamo sempre noi a decidere se uno spazio va tassato o meno”. Una frase che fa imbufalire il centrodestra, in special modo Giorgio Corrado: “Questo non è possibile, voi non potete essere soggetti impositori. Su questo daremo battaglia e vedremo chi avrà ragione”. Secondo il tecnico della società, sono stati censiti 2320 chilometri di strade (il 42% urbane e il 58% extraurbane): “Solo 919 – dice – sono stati usati utilizzati per la creazione della banca dati. Per la rilevazione abbiamo utilizzato tecnologie avanzate e costose, fra cui quattro gps: tecnologie che possono avere un margine d’errore di 20 centimetri”. Domani alle 16 il secondo round della commissione d’inchiesta: al centro del ring sempre i rappresentanti della Dogre che dovranno rispondere alle domane poste oggi dai consiglieri. Domande, per esempio, come quelle del piddino Bargelli, che ha chiesto ai rappresentanti della società quante ore di formazione hanno sulle spalle le persone che fisicamente hanno proceduto alla rilevazione. Condividi