PERUGIA - L'ex ministro Katia Bellillo lascia Sinistra Ecologia e Liberta', la formazione politica che aveva contribuito a fondare alla guida di un gruppo di dirigenti fuoriusciti dal Pdci, ed afferma di voler scegliere la condizione ''di nomade della sinistra'' Ne da' l'annuncio lei stessa con una lettera a Nichi Vendola, leader e portavoce del partito, ed a Fabio Mussi, presidente del Comitato scientifico. Come ''nomade della sinistra'' la Bellillo ritiene di ''poter lavorare piu' liberamente ed efficacemente per superare la diaspora tra le due formazioni della sinistra che - afferma - anche alla luce dei risultati elettorali e dei rischi per la democrazia, giudico insensata''.
L'ex ministro definisce l'esperienza di Sel ''troppo limitata rispetto agli obiettivi di partenza''. ''Dopo tanti anni di lotte fratricide - scrive - sono stanca di divisioni e lacerazioni che hanno comportato anche la fine di amicizie profonde con compagni e compagne con i quali ho condiviso tanta parte della mia vita e che oggi sto ritrovando e non voglio riperdere''. Rimanendo senza appartenenza di partito l'ex ministro spera di contribuire ''a ritrovare le ragioni dello stare insieme, la passione e l'entusiasmo di condividere un agire comune per un obiettivo che possa cambiare la vita di molte persone ed a ritrovare il coraggio e la generosita' per andare oltre i nostri striminziti orticelli per parlare con tutti i compagni e le compagne che si trovano in tutte le formazioni della sinistra''.
Come ''nomade della sinistra'' Bellillo si propone ''di lavorare per abbattere nuovi e vecchi steccati e costruire una casa comune nella quale tutti quanti, dal maggiore dei leader all'ultimo degli iscritti, si sentano padroni e protagonisti''.
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