La città e le sue istituzioni, dopo i recenti avvenimenti, sono state messe di fronte alle problematiche che da tempo noi abbiamo evidenziato. Ora si ha l’opportunità di aprire una riflessione seria e diffusa sul centro storico e la sua funzione aggregativa, in particolare di collegamento nel tempo, tra le generazioni, e nello spazio, tra le varie aree della città, altrimenti troppo distanti e differenti tra di loro.
In seguito alle numerose prese di posizione e ai diversi interventi sul tema, ma anche in vista del Consiglio Grande aperto alla cittadinanza, crediamo utile offrire una serie di riflessioni ai nostri amministratori, e non solo, su alcuni spunti per attuare delle politiche differenti nei confronti del centro storico, utili ad invertire la tendenza degli ultimi anni.
Se la politica intende davvero rivitalizzare il centro, rendendolo vivibile e sicuro nelle ventiquattro ore che compongono la giornata, è necessario governare i processi culturali e sociali in maniera innovativa rispetto al passato.
Bisogna evitare di cedere alla tentazione di decentrare la quotidianità della vita delle persone nelle periferie, sia per i servizi al cittadino, che per lo svago ed il tempo libero, credendo pure che sia la scelta più giusta. In realtà è soltanto la scelta più facile, che non risolve i problemi di fondo della città e della sua acropoli, ma li sposta soltanto in altre zone, magari più distanti dagli occhi dei cittadini e dalla lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica.
Venendo al punto, la madre di tutte le questioni è l’accessibilità al centro storico. Questa non va intesa e declinata come la liberalizzazione del parcheggio selvaggio nell’acropoli. Ma come un attento e studiato piano di accesso e mobilità, soprattutto nelle ore notturne. La sicurezza, ma principalmente la sua percezione, dipendono in larghissima misura dalla presenza di volti amici nello spazio che ti circonda. Per questo le zone della città vissute a pieno risultano essere anche le più sicure, o almeno quelle percepite tali, al contrario le zone meno frequentate sono quelle che vengono avvertite meno tranquille e più soggette all’aggressione della micro e macro criminalità.
Per favorire la presenza a tutte le ore dei giovani e delle famiglie, che rendono vitale l’acropoli, è utile imparare dalla sperimentazione fatta durante i grandi eventi, durante i quali c’è l’apertura prolungata del minimetrò, degli ascensori e delle scale mobili. Per queste manifestazioni il centro storico si popola, è più vivibile oltre i soliti orari. Crediamo che questa sperimentazione può portare dei benefici se allargata anche nei finesettimana di tutto l’anno, ma in particolare nella stagione primaverile ed estiva. In questo periodo il centro è maggiormente frequentato, ma la ZTL chiude prima, dunque è opportuno allungare l’apertura dei mezzi di mobilità alternativa, su cui abbiamo investito come città, fino almeno all’ora di chiusura dei locali.
L’obiettivo è quello di far vivere il centro storico, agevolando l’accessibilità a tutti coloro che non vi abitano, perché riteniamo che questi siano anche un fattore di sicurezza inestimabile, poiché “presidiano” e “pattugliano” il territorio, occupando gli spazi aggregativi, non lasciando vuoti in mano alla criminalità.
Allo stesso tempo crediamo che, se si vuol rigenerare il centro storico, c’è bisogno di attuare delle azioni che favoriscano anche la sosta. Oltre ad allungare l’orario del servizio di trasporto pubblico per l’accesso all’acropoli, è utile ripristinare la vecchia convenzione, che prevede la possibilità della sosta gratuita nelle ore notturne per chi possiede la “Carta Giovani” (quindi non solo i residenti, ma anche chi studia e lavora a Perugia) nei parcheggi intorno al centro, magari quelli meno frequentati.
Allo stesso tempo si potrebbe mantenere una tariffa agevolata in tutti i parcheggi SIPA per il periodo notturno, così da favorire anche la presenza delle famiglie che preferiscono muoversi con il mezzo privato.
Un altro problema molto sentito dalla cittadinanza, che l’amministrazione ha valutato come problema prioritario, è quello del decoro urbano che si declina in più questioni.
La prima è quella dei rifiuti prodotti durante la notte. Anche noi crediamo che questo sia una delle urgenze che riguarda il centro storico che, come tutti i luoghi pubblici, deve essere rispettato. Proponiamo infatti di installare più cestini dei rifiuti rispetto agli attuali e di sostituire quelli già presenti, adeguandoli alla produzione della raccolta differenziata. Allo stesso tempo è impensabile che nel centro di Perugia, in gran parte solo pedonale, non siano presenti dei posacenere utili ai fumatori, onde evitare gli innumerevoli rifiuti prodotti dalle sigarette gettate in terra o dalle gomme da masticare.
Sempre per quello che riguarda il decoro urbano c’è da aggiungere la questione dei bagni pubblici: sicuramente è indispensabile la costruzione di nuovi bagni da localizzare nelle aree più densamente popolate durante la notte, ma anche l’allungamento dell’apertura dei servizi igienici già esistenti (in P.zza IV Novembre e lungo Corso Vannucci) fino all’ora di chiusura dei locali del centro storico.
Crediamo, inoltre, che molto si possa fare per aumentare e differenziare l’offerta culturale e i luoghi aggregativi della nostra città all’interno del centro storico. Le proposte musicali, teatrali, di danza ed artistiche di tutti i generi, organizzate con il patrocinio del Comune di Perugia, sono fondamentali per il miglioramento della qualità e della vivibilità della città.
Con le idee che abbiamo scritto vogliamo avanzare delle proposte innovative all’amministrazione per il miglioramento dell’acropoli e della città in genere, senza però stigmatizzare i problemi che in questi ultimi anni sono emersi: l’eccessivo consumo di alcool da parte di giovani e giovanissimi, la diffusione della droga e dello spaccio nel centro di Perugia. Questi sono sicuramente problemi prioritari della nostra città, che fanno emergere anche un diffuso disagio sociale e giovanile.
Crediamo che la soluzione di questi problemi passi non solo da un’efficace opera di controllo delle forze dell’ordine, che dovranno coordinarsi tra loro e capire quali sono gli obiettivi da colpire senza un’eccessiva miopia, ma anche attraverso la collaborazione con i soggetti che lavorano nel centro storico, di conseguenza lo vivono e lo fanno vivere.
Stipulare un “Codice Etico” con i gestori dei locali e i commercianti del centro è, anch’esso, un primo passo per contrastare l’assunzione di alcool da parte dei giovani e uno strumento utile per evitare che venga superato il limite consentito dai non più giovani. I gestori e i commercianti devono essere considerati dei validi alleati nella lotta contro la micro e macro criminalità, con loro va avviato un dialogo costruttivo, poiché sono i primi a volere una città vivibile e vissuta, oltre a conoscerne bene le problematiche specifiche e le caratteristiche peculiari. Non bisogna però essere ingenui, quindi è necessario verificare che ai buoni propositi e alle dichiarazioni d’intenti corrispondano altrettante azioni e reazioni.
Infine riteniamo che il coordinamento delle forze dell’ordine e degli enti locali sia cruciale per garantire la sicurezza del centro di notte, come di giorno. Così da evitare anche gli spiacevoli eventi che si sono verificati nelle ultime settimane e con l’obiettivo di colpire chi commette quei reati seri, gravi e dannosi alla città ed alla cittadinanza, come lo spaccio di droga in piazza e il disturbo della quiete pubblica attraverso svariate azioni, non ultime le frequenti risse.
Tutto ciò ha il fine di garantire la serena vivibilità dell’acropoli a quei tanti giovani perugini, e non solo, che lo scelgono come propria meta. Perché il centro storico sia e rimanga quello che è sempre stato in passato per le generazioni che ci hanno preceduto: un simbolo, punto di riferimento e d’incontro per tutta la città.
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