Arci Territoriale Perugia
I fatti di sabato (l’arresto di tre giovani con motivazioni piuttosto difficili da comprendere) dimostrano che la repressione, da sola, non è la risposta adatta alla domanda di vivibilità e sicurezza per tutti e tutte, e che il dialogo e la mediazione sociale tra le parti, insieme all’abbassamento di toni inutilmente allarmistici, sono l’unica via sensata per tornare ad affollare le strade e le piazze della nostra città senza ostilità, inquietudine e sensazione di essere sotto assedio. La sicurezza non sia più intesa come un problema da delegare solo alle Forze dell’Ordine ma una questione che chiami in campo la responsabilità e la creatività di tutta la cittadinanza.
L’ escalation della tensione nel Centro Storico preoccupa tutti i cittadini e le cittadine di Perugia, che continuano a considerare il Centro come uno spazio comune da vivere insieme, nelle proprie diversità. I fatti di sabato (l’arresto di tre giovani con motivazioni piuttosto difficili da comprendere) dimostrano che la repressione, da sola, non è la risposta adatta alla domanda di vivibilità e sicurezza per tutti e tutte, e che il dialogo e la mediazione sociale tra le parti, insieme all’abbassamento di toni inutilmente allarmistici, sono l’unica via sensata per tornare ad affollare le strade e le piazze della nostra città senza ostilità, inquietudine e sensazione di essere sotto assedio.
L’Arci di Perugia propone al Sindaco e all’Amministrazione comunale di prevedere, oltre al Comitato per la Sicurezza, anche la costituzione di sedi e tavoli a cui possano partecipare associazioni e gruppi di cittadini che si impegnano sul territorio per garantirne la vivacità e la tenuta sociale, in modo che la sicurezza non sia più intesa come un problema da delegare solo alle Forze dell’Ordine ma una questione che chiami in campo la responsabilità e la creatività di tutta la cittadinanza.
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