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SAN GIUSTINO - Resta in vigore il divieto di attingimento sui pozzi privati con le ordinanze emesse dal sindaco Fabio Buschi nei mesi scorsi, ma la situazione relativa all’inquinamento degli stessi nella frazione di Lama, analisi alla mano, migliora notevolmente. E’ il risultato dell’incontro tra tecnici e rappresentanti di Comune, Asl e Arpa che si è svolto nei giorni scorsi a San Giustino ed avente per oggetto il «confronto tra le strutture pubbliche interessate per la contaminazione delle falde acquifere a Lama». All’incontro erano presenti per la Provincia (servizio gestione e controllo ambientale) Simona Roani e Francesco Berti; per l’Arpa Sara Passeri, Paolo Fabbriciani e Stefano Belardinelli; per il servizio Igiene e Sanità pubblica della Asl 1 Loreta Pazzaglia e Anna Maria Giorgis mentre il Comune era rappresentato dal sindaco Buschi, dal comandante della polizia Municipale Paolo Berretti e dal responsabile del servizio Edilizia-Ambiente Marco Giorgis assieme ad Alessandra Massi. Nel corso dell’analisi sullo stato dei fatti ogni ente coinvolto nella delicata questione ha relazionato a distanza di mesi dalla prima segnalazione (un cittadino segnalava un forte odore di benzina provenire dal pozzo privato nel giardino di casa). Per l’Arpa la dottoressa Passeri ha riferito che «le ultime indagini sul territorio rilevano una forte diminuzione delle concentrazioni degli inquinanti. I pozzi maggiormente contaminati, a ridosso del distributore di benzina, evidenziano presenza di Mtbe con valori significativamente ridotti rispetto ai campioni precedenti ed assenza di benzene, toluene e xilene. Il fatto - ha precisato - potrebbe essere però effetto sia della diluzione delle concentrazioni in falda provocata dalle ingenti piogge che dalla cessazione di sversamento degli inquinanti. Non è stata inoltre riscontrata l’estensione dell’area contaminata». L’Arpa comunque procede con i campionamenti ancora su circa 17 pozzi e saranno aggiornati con cadenza di 40 giorni. Positivo anche il bilancio della Provincia che con la dottoressa Roani ha messo in evidenza che «dai dati e dalla documentazione acquisita non risultano particolari deficienze nell’operato della gestione e della proprietà del distributore di benzina, individuati fin dall’inizio come probabile responsabile dell’inquinamento idrico, sia a livello delle quantità rilevate dalle comunicazioni che dall’esito delle prove di tenuta sui serbatoi». Per la Asl la dottoressa Pazzaglia ha ribadito «l’assoluta negatività all’inquinamento dei rilevamenti eseguiti a cadenza settimanale dalla segnalazione del problema sulla rete pubblica di distribuzione idrica» da ciò segnala «il possibile passaggio ad analisi mensili». Il sindaco Buschi ha rimarcato «la stretta sinergia tra tutti i soggetti coinvolti che, con la massima attenzione e disponibilità, hanno lavorato su prelievi, analisi in contatto costante con i nostri uffici comunali affinché la popolazione coinvolta potesse contare sulla massima attenzione da parte del Comune che si è sempre impegnato in prima linea e sin da subito». A margine dell’incontro le parti hanno convenuto «non opportuno eseguire interventi specifici di messa in sicurezza della falda relativa ai pozzi contaminati, già esclusa per le stesse motivazioni in quanto probabilmente non efficace; inoltre la prosecuzione dei campionamenti sul territorio a conferma o smentita della continuazione dello sversamento nonché della sua origine infine è stata rimarcata la necessità dell’esecuzione di carotaggi all’interno dell’area occupata dal distributore di benzina». Condividi