di Daniele Bovi
Sarà di circa il nove per cento l’aumento che i cittadini del comune di Perugia dovranno pagare probabilmente dal settembre prossimo per la tassa sui rifiuti (la cosiddetta Tia). Questa mattina infatti la commissione Bilancio del Comune ha dato il via libera alla delibera contenente il piano finanziario 2010 per l’applicazione della tassa, piano che riveste una particolare importanza visto che è lo strumento operativo attraverso il quale l’amministrazione definisce annualmente la propria politica di gestione dei rifiuti. Al piano ha detto no l’opposizione di centrodestra, mentre nella maggioranza si segnala l’astensione di Zecca (Idv) e la non partecipazione al voto di Pampanelli (Prc). "Il punto politico - dice Pampanelli ad Umbrialeft - è che a fronte di ogni aumento di una tariffa ci deve essere un incremento del servizio. E' questo che chiariremo prima dell'approdo in Consiglio della delibera".
Quel nove per cento in più è giustificato con l’aumento di quasi 2 milioni di euro (1.918.266,89 euro) del costo del servizio. Un costo, appunto, che dovrà essere compensato “con un incremento delle tariffe Tia”. Sullo sfondo poi rimane la questione del rimborso dell’Iva. Come ha precisato dopo la riunione della commissione il presidente della Gesenu Antonielli, il rimborso è affare che compete allo Stato: secondo alcuni l’Iva da rimborsare ammonterebbe a 500 milioni di euro. Secondo altri a un miliardo. Insomma, sono soldi versati allo Stato e non a Gesenu, quindi sarà lo Stato a vedersela coi cittadini.
RACCOLTA IN CENTRO BY NIGHT Rispetto al piano finanziario 2009, quello per il 2010 presenta una forte novità per i residenti del centro storico. Qui infatti, secondo il piano, tutto il servizio di raccolta si svolgerà in orario notturno. Il piano, inoltre, prevede anche l’ampliamento del servizio di raccolta porta a porta a tutta l’area ricompresa all’interno delle mura. La raccolta notturna in centro storico è stata decisa, secondo il piano, per eliminare “le interferenze delle attività di raccolta con il traffico urbano e le operazioni di carico e scarico delle merci”, per completare “le operazioni prima della ripresa delle attività cittadine” e per un “miglioramento del decoro urbano derivante dall’impossibilità di conferimento in orario diurno”. Costo totale dell’operazione per il 2010 (per lo più per il personale) 450mila euro.
DARE CASSONETTO VEDERE CAMMELLO La maggioranza ha poi presentato un emendamento al piano con cui mira a “proteggere” quelle fasce di popolazione che fino ad oggi, fatto cento l’ammontare di una bolletta, pagano il 30 per cento. Si è “protetta” cioè quella fascia di popolazione non coperta dal servizio. Secondo il piano originale infatti l’aumento della tariffa sarebbe scattato in pieno anche per questi cittadini, che avrebbero pagato quindi non un 30 per cento più nove, ma un cento per cento più il nove dell’aumento. Il rischio, visto che il Comune sostituirà gradualmente l’attuale sistema di raccolta con quello differenziato (porta a porta o stradale), era che cittadini non ancora raggiunti dal servizio pagassero come quelli già “differenziati”. “L’aggiornamento del tributo – si dice nell’emendamento – seguirà l’effettiva attivazione del servizio”. Insomma, dare cassonetto vedere cammello.
MONNI (PDL) ATTACCA: CITTADINI VESSATI DALL’AMMINISTRAZIONE L’opposizione si è lanciata all’attacco e con il pidiellino Monni evidenzia i forti aumenti che si sono determinati con il passaggio da tassa a tariffa. Ciò, secondo il rappresentante dell’opposizione, è sintomo di un’ennesima vessazione dell’Amministrazione nei confronti dei cittadini, peraltro compiuta in un momento delicato per le famiglie e contraddistinto dalla grave crisi economica. Di seguito riportiamo integralmente il comunicato: “Da quando il Comune di Perugia, con propria deliberazione del 2006 ha adottato l’applicazione della Tariffa d’Igiene ambientale (TIA) in sostituzione della Tassa per i rifiuti solidi urbani (TARSU), le famiglie residenti a Perugia si son viste aumentare del 50% l’importo della tariffa. Oggi il Sindaco Boccali, nonostante la grave crisi e le precarie condizioni economiche in cui versano la maggior parte dei nuclei familiari, tra i tanti balzelli imposti, si rende complice di un ulteriore aumento della TIA del 10%. Una vera e propria persecuzione per le tasche dei perugini che continuano ad essere spremuti come limoni. Questa ulteriore vessazione è il sintomo eclatante di come il Sindaco non sia in grado di gestire la cosa pubblica e soprattutto non lo siano le aziende municipalizzate che si adoperano in investimenti spregiudicati in altre Regioni, vedi la Sicilia, e in promesse di assunzione che nel 99% dei casi vengono disattese, ma che servono per altre finalità. A questo punto l’azienda Gesenu, considerato che la campagna elettorale si è chiusa, dovrebbe inviare agli stessi destinatari contattati per un colloquio per un’eventuale assunzione, una lettera di scuse per lo scherzo di cattivo gusto, chiarendo che le selezioni e assunzioni promesse non sono altro che un pesce d’aprile anticipato, degno di scherzi a parte. Peccato però che i perugini ci rimettano di tasca e dignità”.
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