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"Nonostante le discussioni in corso - dice in una nota il segretario generale della Cgil Bravi - riteniamo che Perugia sia una città vivibile, assolutamente non paragonabile ad altre realtà del nostro Paese che vivono problemi di criminalità diffusa. In questo contesto va comunque rafforzata l’azione di contrasto allo spaccio della droga e alla sua diffusione, che non pochi problemi crea nella città capoluogo di Regione. Pensiamo che sia necessario che le forze dell’ordine concentrino di più la loro attenzione sul contrasto di questi fenomeni, in alcuni casi visibili in pieno giorno in molte parti della città di Perugia. Questo però richiede un'inversione di tendenza da parte del Governo Nazionale che, mentre proclama l’emergenza sicurezza, taglia le risorse a disposizione degli operatori della stessa. Altro aspetto è quello della vivibilità del centro storico, degli spazi di aggregazione giovanili e della necessaria risposta che questo tema richiede. L’errore più grave che si potrebbe fare è quello di sovrapporre tre piani del tutto distinti tra loro e di fare di tutta l’erba un fascio. Riteniamo che occorra razionalità, pacatezza e che vadano evitati toni allarmistici che nulla producono. Per questo ci ripromettiamo come Camera del Lavoro, insieme alla FP, al SILP, e allo SPI, di realizzare un'iniziativa nei prossimi giorni che affronti il tema della sicurezza nella città di Perugia". LEONELLI (PD): ARRESTARE GLI SPACCIATORI Alla luce dei fatti degli ultimi giorni, ed in particolare dell’arresto dei tre giovani perugini, (di cui in verità si fatica ad oggi a scorgere le motivazioni), ritengo doverosa una profonda riflessione sulle modalità di repressione dei fenomeni di insicurezza del centro storico. E’ indubbio come la tematica della sicurezza sia prioritaria per i cittadini; ogni perugino ama il suo centro storico e lo vorrebbe vissuto, vivibile e ordinato. La stragrande maggioranza di coloro che gravitano nell’acropoli nelle ore serali (giovani, meno giovani, gestori dei locali ecc…), rispetta le regole e chiede con forza la repressione dei fenomeni di microcriminalità. E’, dunque, pericolosamente delegittimante per le istituzioni e per le forze dell’ordine, ogni atto di repressione ingiustificato, in quanto incompreso dai cittadini, che auspicano, invece, che i primi ad essere arrestati e processati per direttissima siano quegli spacciatori facilmente riconoscibili che spesso “operano” impunemente sotto gli occhi di tutti. DI MASSA - Portavoce circolo Sel di Perugia Grande preoccupazione per il clima di tensione e pericolo che si è sviluppato in questi ultimi giorni a Perugia. Non siamo contrari alla repressione mirata del crimine, ma crediamo che creare uno stato d’assedio all’interno del nostro centro storico in risposta a non ben identificati pericoli di ordine pubblico, ci sembra faccia parte di una strategia dell’emergenza continua che non risolve i problemi e soffoca nel contempo le migliori energie della città". E’ per questi motivi che il nostro circolo chiede una risposta forte di tutte le forze civili e democratiche della nostra città alle pratiche repressive adottate in questi giorni. Riteniamo, inoltre, che la sicurezza possa essere garantita, altresì da azioni repressive, dalla frequentazione attiva degli spazi pubblici da parte della cittadinanza e chiediamo di attivare un tavolo di riflessione e confronto con le forze politiche, le associazioni, l’amministrazione comunale e gli organismi competenti sulla vivibilità e sulle prospettive del centro storico di Perugia. Condividi