PERUGIA - "I Giovani Comunisti di Perugia intendono porre l’accento sui fatti gravissimi accaduti nella sera di Sabato 10 Aprile nel centro della nostra città. Intorno alle 21 in piazza IV Novembre, tre ragazzi senza apparente motivo sono stati avvicinati da agenti in borghese, che senza identificarsi, gli hanno chiesto i documenti. Alla richiesta di spiegazioni dei tre ragazzi si è verificata una reazione spropositata da parte delle forze dell’ordine conclusasi con l’arresto dei tre ragazzi".
Questa la ricostruzione dei fatti contenuta in una nota a firma di Lorenzo Caldarelli, coordinatore della Federazione di Perugia dei Giovani Comunisti, che, come si vede, coincide pienamente con quella fornita dai collettivi giovanili (sembrerebbe comunque che a confermarla ci sarebbero le immagini delle riprese in Piazza IV Novembre effettuate dalle telecamere di sorveglianza costantemente puntate su questa parte del centro storico perugino).
"Questo inutile abuso di potere - psosegue la nota - è per noi inaccettabile. Gli arresti sono figli del clima securitario montato nel corso degli anni, con misure in merito alla sicurezza che non hanno affatto risolto il problema. Queste politiche sommate a quelle abitative, urbanistiche e commerciali hanno desertificato di anno in anno sempre più il centro storico".
Per Caldarelli "Questo progressivo svuotamento dello svolgimento dei quotidiani rapporti sociali ed economici, in luogo di centri commerciali e multi sale, crea terreno fertile per le attività criminose che nel corso degli anni hanno individuato il centro cittadino come luogo ideale. Questo ci impone un ulteriore interrogativo sul perché l’amministrazione e le forze deputate a contrastare la criminalità non intervengano alla radice del problema, preferendo all’indagine strutturale interventi spettacolari ed inutili a discapito di poveri malcapitati che fanno della frequentazione del centro storico un semplice strumento di partecipazione di vita collettiva della città. Interventi buoni solo ad indorare la situazione agli occhi dell’opinione pubblica attraverso le pagine dei giornali".
"Noi crediamo - prosegue Caldarelli - che il centro invece sia un luogo primario nella vita sociale e culturale della città. Per questo è indispensabile aprire un confronto con tutte le forze sociali e politiche, le associazioni studentesche e le migliaia di giovani che quotidianamente frequentano in maniera civile le vie del centro storico ritenendolo, nonostante la situazione attuale, il luogo privilegiato per la costruzione di rapporti sociali e la condivisione di esperienze culturali e aggregative nella città di Perugia.
"Per questo - è la sua conclusione - riteniamo opportuno mettere in campo iniziative, volte alla rivendicazioni di spazi sociali e quindi alla riqualificazione culturale del centro cittadino. Per difendere le libertà individuali di ogni cittadino e riappropriarci in maniera civile di uno spazio, quello del centro storico, che è bene comune di tutta la comunità riteniamo opportuno costruire un laboratorio permanente sulla città con tutte quelle forze sociali e politiche in grado di contribuire ad un'idea diversa di città. Non sarà con i rastrellamenti indiscriminati, né con la repressione di questi ultimi anni che la violenza e il degrado saranno scalzati per far posto alla Perugia aperta e tollerante che abbiamo sempre conosciuto".
Lunedì
12/04/10
09:30