dohr s..jpg
PERUGIA - Sono in arrivo appassionati da tutta Italia per il concerto che l'ensamble umbra de ''I Solisti di Perugia'' terra' l'11 aprile, con il solista Stefan Dorh, primo corno dei Berliner Philharmoniker. Definito dal New York Chronicle ''re del suo strumento'', Stefan Dohr possiede una tecnica perfetta da renderlo punto di riferimento internazionale per il corno. Ha iniziato la carriera come violista, poi, come afferma con ironia lui stesso ''vista la 'difficolta'' degli strumenti ad arco sono passato al corno'', la passione per gli archi non l'ha mai abbandonato ed e' uno dei motivi per cui, avendo conosciuto i Solisti di Perugia in Giappone, ha stabilito con loro un ''forte feeling'' musicale e di amicizia da cui e' scaturita una costante sinergia. A breve, un altro appuntamento in Calabria. Dohr, presente ai festival internazionali di musica da camera, tiene master classes in tutto il mondo e dedica parte del suo tempo all'insegnamento alla ''Herbert-von Karajan Akademie''. A luglio 2007 e' stato pubblicato il CD ''Opera'' inciso con i colleghi della sezione corni dei Berliner Philharmoniker e nel 2009 e' uscita la registrazione dei concerti per corno di Mozart, come solista. Nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia, saranno eseguiti capolavori della musica classica tedesca ed inglese. Ad aprire il concerto la ''Serenata per archi'' op. 20 di Edward Elgar, opera in tre tempi composta tra il 1888 e 1892, famosa per il momento centrale, un ''adagio'' utilizzato molto anche in ambito cinematografico. Stefan Dohr sara' protagonista nel ''Quintetto in mi bemolle maggiore per corno e archi K407'' di Wolfgang Amadeus Mozart. L'Orchestra, come le e' consueto, si ''ridurra''' nel numero per questa composizione, comprendendo corno, un violino, due viole e un violoncello. In programma poi, sempre di Mozart, Concerto, in mi bemolle maggiore K495, per Corno ed Orchestra, per la cui esecuzione i Solisti si ''arricchiranno'' di 2 oboe ed altrettanti corni. Il Quintetto e il Concerto risalgoni, rispettivamente, al 1782 e al 1786, cinque anni prima della morte del compositore austriaco. Condividi