CITTA' DEL VATICANO - Papa Benedetto XVI, con il suo ''coraggio'', non teme ''di indicare alla Chiesa anche la realta' scomoda delle mancanze, delle poverta' e degli scandali dei suoi figli. Chi sa abbandonare i pregiudizi rimane impressionato e ammirato di fronte alla forza di questo Papa che, nonostante il peso eccessivo assunto dall'apparenza nella societa' dell'immagine, non teme l'oltraggio e la derisione del mondo. La verita' a ogni costo, anche se fa male, anche se brucia l'anima''. Lo afferma il vescovo di Perugia, mons. Gualtiero Bassetti, vice presidente della Cei per il Centro Italia, in un articolo pubblicato oggi in prima pagina dall'Osservatore Romano. ''Papa Ratzinger - prosegue il testo - non chiede ad altri di portare la croce: l'assume di persona, sull'esempio di nostro Signore, che 'umilio' se stesso' e 'si carico' dei peccati dei fratelli', per fare risplendere la parola di vita e di salvezza. Pietro ancora una volta e' di esempio e di guida: infondendo coraggio nei nostri cuori e chiedendo di non essere pavidi, di non sfuggire alle responsabilita' e di confessare le colpe''. ''Con mano ferma e gentile - conclude mons. Bassetti - il Papa guida la Chiesa, anche tra le difficolta' e nell'ora della prova. All'inizio del suo pontificato Benedetto XVI chiese ai fedeli: 'Pregate per me, perche' io non fugga, per paura, davanti ai lupi'. Noi, come i primi cristiani pregavano per l'apostolo e per la Chiesa nascente e perseguitata, preghiamo per lui, perche' egli si senta protetto e sostenuto da Cristo, in unione con l'intera comunita' cristiana''. Condividi