CITTA' DI CASTELLO - In occasione del primo anniversario del terremoto dell’Aquila l’Amministrazione di Città di Castello ha raccolto la sollecitazione del Dipartimento nazionale di Protezione civile, dedicando una seduta della commissione “Assetto del territorio” alle tematiche della prevenzione sismica: “È stato un momento di verifica e di confronto con tutti i soggetti che gravitano nell’orbita dell’emergenza” ha commentato il presidente dell’organismo Luciano Domenichini, sottolineando “la presenza dei tanti volontari tifernati, che si sono distinti per l’impegno e la competenza nella gestione del campo umbro di Paganica”. “A tutt’oggi la prevenzione è l’unico strumento contro le conseguenze dei terremoti in termini di vite umane” ha detto il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini “vivendo in una zona ad alto rischio sismico, abbiamo adottato procedure sistematiche di controllo e verifica sul patrimonio edilizio. Oltre ad aver completato la mappa sulla vulnerabilità dei fabbricati di importanza strategica, gli uffici hanno eseguito un monitoraggio sullo stato non strutturale di tutta l’edilizia scolastica, individuando elementi non immediatamente critici, ma che in caso di terremoto potrebbero diventarlo. Sulla base di questa ulteriore procedura cautelare siamo intervenuti nella scuola elementare di Riosecco, ripristinando la piena funzionalità del plesso. Condividiamo con associazioni e consiglieri l’esigenza di implementare le procedure di aggiornamento dei piani di emergenza attraverso un monitoraggio costante, consapevoli che la prevenzione è un obiettivo sempre migliorabile e che assicurare un livello di sicurezza adeguato non è soltanto una questione di volontà o di leggi: la sicurezza ha un costo notevole, di cui per ora sono stati prevalentemente i comuni a farsi carico. Auspichiamo dunque, che, come promesso nella comunicazione del Dipartimento nazionale, sia in tempi brevi assegnata la quota 2010 del fondo per la prevenzione sismica. Tale disponibilità economica ci consentirà di consolidare la prevenzione e sostenere con risorse, tecnologia e spazi, la macchina, in buona parte fondata sul volontariato, che a Città di Castello opera nel settore dell’emergenza”. “Sul fronte logistico” ha dichiarato l’assessore alla Protezione civile Andreina Ciubini “abbiamo garantito un raccordo non solo organizzativo ma anche fisico tra le varie forze in campo. Da qualche giorno presso la cittadella dell’emergenza, che già ospita le sedi di tutte le associazioni, è attivo il Coc, il Coordinamento operativo comunale, organismo pubblico che la legge individua come referente in casi di calamità”. Condividi