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''Chiediamo il rispetto del giorno sacro della Domenica, che nessuno sia obbligato a lavorare di Domenica e che, se richiesto, possa rifiutarsi senza pericolo di ritorsioni o di perdita del posto di lavoro. Anche agli sportivi chiediamo di rispettare maggiormente questo giorno, organizzando le gare in modo diverso'': lo afferma il presidente della Conferenza episcopale umbra e vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia. In una lettera a sindacalisti Cgil del settore commercio che ne avevano sollecitato l'intervento, Paglia sottolinea che ''i negozi aperti la Domenica nei centri storici sono sempre più vuoti, mentre nei grandi centri commerciali, nuove cattedrali del consumo, si assiste sia allo sfruttamento di tanti giovani che vi lavorano con contratti spesso privi di giustizia, sia alla mercificazione delle masse che vi si riversano senza ormai più distinguere non solo tra giorni feriali e festivi, ma anche tra giorno e notte, con ulteriore tributo all'appiattimento, all'alienazione, alla perdita di ogni identità''. ''Per il cristiano, le radici del riposo domenicale sono iscritte nell'atto stesso della Creazione'', ricorda il presidente dei vescovi umbri, secondo il quale ''il giorno di riposo è assolutamente necessario per il bene e il benessere della famiglia. Far soffrire la famiglia è una grave offesa alla società''. Ricordando che quello al riposo festivo ''è il primo diritto conquistato dagli operai'' e un ''patrimonio storico dei movimenti sindacali ma anche della Chiesa cattolica'', Paglia ribadisce che ''fatti salvi i servizi essenziali, tutto ciò che attiene alla sfera commerciale può e deve essere subordinato al diritto divino e umano al riposo''. Condividi