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PERUGIA - Dopo Varsavia, anche Perugia rende omaggio a due virtuosi del pianoforte nel bicentenario della loro nascita: R.Schumann e F.Chopin. L’omaggio è organizzato dalla manifestazione “Aperitivo in musica” che domenica propone alcuni brani dei celebri compositori nel consueto appuntamento delle 11.30 presso il teatro Il Pavone. Chopin e Schumann ebbero un destino simile: entrambi ebbero vita breve e movimentata, segnata dalla malattia. Chopin da Varsavia (sua città natale) si spostò poi a Vienna, Parigi, Maiorca e Londra dove morì nel 1839 a soli 39 anni e Schumann, nato a Zwickau, dimorò a Lipsia, Dresda, Vienna, Berlino e Düsseldorf dove si spense a 46 anni nel 1856. Entrambi sono considerati i maggiori virtuosi del pianoforte prima dell’avvento di Brahms e Liszt e furono legati da profonda amicizia. Sarà il maestro Marsida Koni a far riecheggiare nell’aria le note di alcuni fra i pezzi più celebri composti solo per pianoforte dai due compositori. Marsida Koni nasce in Albania nel 1981 e fin da piccola si dimostra un enfant-prodige: comincia lo studio del pianoforte a soli 4 anni, a 9 già registra per la Radio Televisione nazionale albanese e a 11 suona come solista con l'Orchestra Filarmonica della sua città di nascita, Elbasan.Dal 2008 si esibisce in duo a 4 mani con Elena Ashkenazi. Di Marsida Serguej Milstein ha detto che ”ha una personalità musicale accattivante. Il suo pianismo è formidabile, le sonorità sono ricche e piene. Essa possiede un vero temperamento artistico.”. Il primo pezzo che Marsida Koni propone domenica è “Kreisleriana-Fantasia op.16”, considerato uno dei brani migliori e più drammatici mai composti da Schumann. La struttura di “Kreisleriana”, scritta nel 1838 e dedicata all’amico Chopin, vede articolarsi brevi brani secondo il criterio di contrasti pronunziati e raddensa gli umori più disparati: è, infatti, un continuo alternarsi di veemenza e di rassegnata contemplazione, di slanci frenetici ed esaltanti e di intimo lirismo. Di Chopin, il poeta del pianoforte, Marsida Koni propone “Introduzione e Rondò op.16” e “Ballata in sol minore n.1 op.23”. Il “Rondò in Mi bem. magg. op. 16” rientra nel gusto ottocentesco di cimentarsi con forme derivanti dal passato.: il rondò fu, infatti, una forma strumentale largamente utilizzata dai compositori nel periodo 1750-1850 derivata dal rondeau dei clavicembalisti francesi. Le Ballate per pianoforte sono, invece, una novità assoluta nella storia della musica: Chopin non trae spunto dalle ballate di tradizione medievale; ma inventa una forma del tutto nuova con la consapevolezza di dover forgiare completamente da sé senza poter dedurre nulla dal passato e riesce a dar vita ad una forma adatta alle sue necessità espressive, costruita spesso su scontri tra il versante sognante e quello drammatico della sua personalità. Nella “ballata n°1-opera 23” i temi principali sono due: il primo affiora immediatamente dopo l'introduzione ed è presentato come un valzer lento, il secondo è un tema che da sognante si fa aggressivo e persino drammatico. I 2 temi sono continuamente parafrasati, variati, arricchiti di improvvisazioni squisitamente pianistiche. Quando il ritorno del tema iniziale sembra riportare la calma, un “presto con fuoco” porta ad una conclusione incandescente, tant’è che Schumann la definì”una delle opere più selvagge e caratteristiche” di Chopin. Sempre a proposito di questa ballata, in una lettera al direttore d’orchestra e suo amico Heinrich Dorn, Schumann scrive: “Ho ricevuto una nuova ballata da Chopin. Sembra essere il lavoro più vicino al suo genio (anche se non il più ingenioso) e gli dissi che, tra tutte le sue composizioni, è quella che più mi era piaciuta. Dopo un silenzio assai lungo mi rispose con enfasi, 'Sono contento di sentire dire ciò visto che è anche la mia preferita e ne ho grande affezione”. Condividi