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TREVIRI - Il "telefono amico" messo a disposizione dalla chiesa cattolica tedesca per i casi molestie sessuali e punizioni corporali da parte di religiosi e' stato sommerso da chiamate nei primi tre giorni di attivita', tanto che solo una persona su cinque e' riuscita a parlare con gli operatori. "E' molto piu' di quanto ci aspettavamo", ha commentato Stephan Kronenburg, portavoce del vescovo di Treviri, che ha curato l'organizzazione di questo servizio. Le telefonate arrivate al numero verde messo a disposizione dai 27 vescovi tedeschi sono 13.293, provenienti da 2.670 numeri telefonici. Gli esperti del telefono amico hanno esaminato 394 casi e offerto consigli ad altre 91 persone nel periodo dal 29 marzo al primo aprile. La maggior parte delle persone che hanno chiamato hanno parlato di casi che risalivano agli anni Sessanta e Settanta. Molti, ha riferito Kroneneberg, hanno raccontato di dure punizioni corporali e queste a volte sconfinavano nell'abuso sessuale. "Se un ragazzo veniva frustato sulle natiche nude, cio' puo' essere interpretato come un abuso sessuale", ha notato il portavoce. Il vescovo di Treviri, monsignor Stephan Ackerman, e' stato incaricato dall'episcopato tedesco di seguire da vicino il problema degli abusi sui minori da parte di sacerdoti e altri religiosi. Il telefono amico funziona per ora tre giorni a settimana. Ma nelle prossime settimane, ha spiegato il portavoce, si valutera' se ampliare il servizio. Il numero di chiamate "e' un segnale dell'estensione del problema", ha proseguito Kronenburg, assicurando che chi ha lasciato un messaggio non avendo trovato un numero libero verra' certamente richiamato. Il piu' alto esponente laico della diocesi di Augusta ha intanto chiesto che la chiesa esamini le accuse emerse contro il vescovo di questa citta' bavarese, Walter Mixa, relative a maltrattamenti avvenuti 30 anni fa in un orfanatrofio. Ben sei persone hanno raccontato ai giornali di essere stati ripetutamente schiaffeggiati e sculacciati da Mixa, allora giovane prete in servizio presso un istituto per bambini abbandonati a Schrobenhausen. "Cercare di coprire questa cosa non sara' di aiuto", ha dichiarato il presidente del Consiglio diocesano, Helmut Mangold. Il procuratore diocesano, Otto Kocherscheidt, ha tuttavia dichiarato all'agenzia stampa Dpa che nessuno ha sporto denuncia per il passato comportamento del vescovo. I procuratori diocesani sono stati istituiti da tutte le diocesi cattoliche tedesche per far luce sulle denunce di abusi. Due suore che gestivano l'istituto di Schrobenhausen sono state recentemente trasferite ad altro incarico da loro ordine religioso, hanno riferito le autorita' regionali bavaresi. Condividi