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SPELLO - C’è la storia di tre generazioni nella croce artistica che sfilerà domani sera per la Via Crucis d’autore. Realizzata con materiali moderni, luminosa e ricca di immagini disegnate dall’artista Paola Antinucci, la croce è stata voluta e ideata da Don Venanzo Peppoloni per far tornare in vita la storia di una croce molto più antica legata alla sua famiglia. Nel 1921 suo nonno Venanzo veniva infatti sempre scelto, in quanto era un uomo molto forte, per portare in processione una grande croce di legno particolarmente pesante. Dopo la morte del fratello Giancarlo avvenuto il mese scorso, Don Venanzo è andato alla ricerca di quella croce custodita nella chiesa di Santa Maria Maggiore perché voleva riportare in vita un ricordo e un simbolo sacro della sua famiglia. La vecchia croce non era però in buone condizioni e difficilmente poteva sfilare in processione, così Don Venanzo ha deciso di ricrearla con materiali moderni, e quindi più leggeri, affinché potesse essere portata nella Via Crucis d’autore di questo anno. Ha commissionato all’artista Paola Antinucci di ricreare le vecchie immagini della Passioni impresse nella vecchi croce, e al posto dei lumini c’è una più moderna luce che la illuminerà dall’interno. “Dopo la morte di mio fratello Giancarlo - spiega Don Venanzo – ho voluto riportare in vita un simbolo di tre generazioni e della storia della mia famiglia: il martirio nella tradizione di mio nonno Venanzo, che difese la croce dall’assalto violento degli squadristi; la fede diventata militanza di mio padre Giuseppe che fece diventare il suo legame con la chiesa una missione politica tanto da essere il primo iscritto al partito della Democrazia Cristiana; e infine la storia di mio fratello Giancarlo che con la sua lunga malattia è diventato un testimone della sofferenza”. Condividi