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Una cancelliera del tribunale di Perugia è stata arrestata per avere sottratto e poi rivenduto alcuni monili che erano in custodia presso l'ufficio corpi di reato del quale aveva la disponibilità delle chiavi. Il denaro le sarebbe servito per fare fronte a difficoltà economiche in famiglia. La donna - una quarantenne perugina incensurata della quale non stato fornito il nome - era già stata indagata e interrogata nei giorni scorsi. Nella serata di ieri i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura perugina hanno quindi eseguito a suo carico una ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Claudia Matteini su richiesta del procuratore facente funzioni Federico Centrone e del sostituto Antonella Duchini. Peculato e falso i reati ipotizzati a suo carico L'ordinanza di custodia cautelare - secondo quanto si è appreso - si fonderebbe in particolare sul pericolo di inquinamento delle prove. Tra le accuse contestate alla cancelliera, oltre all'avere sottratto i preziosi - per un valore di circa 20 mila euro, anche quella di avere distrutto e occultato alcuni fascicoli processuali. Deve inoltre rispondere di avere falsamente fornito documentazione su cartellini identificativi dei corpi di reato. Quando era stata interrogata dagli investigatori, la cancelliera aveva spiegato di essersi impossessata dei gioielli per fare fronte ai debiti della famiglia anche in seguito alle difficoltà economiche dell'impresa del marito. Aveva però detto ai carabinieri che era comunque sua intenzione restituire i preziosi che aveva venduto a un banco dei pegni perugino. ''Attendiamo l'interrogatorio di garanzia poi valuteremo la situazione'' ha detto oggi il difensore della donna, l'avvocato Nicola Marcinno'. ''Ci sembra comunque - ha aggiunto - che non ci fossero esigenze cautelari così pressanti dopo l'interrogatorio della mia assistita e la perquisizione della sua abitazione''. Condividi